Negli scorsi giorni un giovane falco pellegrino è stato oggetto di una disavventura a Malnate.
Le vetrate dell’ufficio ATS hanno infatti tratto in inganno l’animale, individuo della specie più veloce al mondo (oltre 300 km/h in picchiata sulle prede): i riflessi della facciata in vetro hanno infatti fatto credere al rapace che fosse possibile volare in direzione dell’edificio, impattando inesorabilmente.
L’animale è stato segnalato a Gabriele Gianatti, un socio del Gruppo Insubrico di Ornitologia, associazione attiva sul territorio provinciale da anni impegnata in ricerche sugli uccelli e divulgazione della cultura scientifica.
Il falco si trovava tramortito sulle scale dell’ATS ed è stato recuperato da Gennaro Cariello, un operaio presente in zona per posare la fibra ottica. Dopo averlo recuperato e posto in una scatola di cartone, lo ha affidato a Daniel Perolini, altro socio volontario del GIO che lo ha portato in un centro recupero animali selvatici (CRAS). Insomma, una catena di passa parola e volontariato che ha permesso al malcapitato animale di arrivare al centro recupero di Vanzago (MI), dove i veterinari presenti nella struttura del WWF lo hanno preso in cura.
“Dalle prime informazioni sappiamo che il falco pellegrino ha riportato un danno neurologico grave. La situazione è critica e deve essere alimentato a mano dagli operatori del CRAS” racconta Daniel, dopo averlo consegnato ai veterinari, che conclude: “Ora l’animale verrà curato, ma non sappiamo ancora se sopravviverà e se potrà recuperare la libertà.”
L’impatto con le vetrate è un problema molto diffuso, più di quanto si pensi. Poco evidente perché spesso gli sfortunati volatili vengono portati subito via da predatori e animali opportunisti (volpi, gatti, cornacchie…). Un argomento talmente attuale che la foto vincitrice del Bird Photographer of the Year 2024 (di Patricia Homonylo) ritrae 4000 uccelli morti contro le strutture di vetro di Toronto, in Canada.Milo Manica, presidente del GIO, spiega: “L’impatto degli uccelli sulle vetrate e sui fili sospesi è un problema noto e ogni anno migliaia di uccelli restano vittime di questi elementi antropici, che non riescono a evitare coi propri sensi. La comunità scientifica e le associazioni di settore sono impegnate da anni nella sensibilizzazione delle istituzioni e dei progettisti di edifici. Invitiamo ATS a ovviare a questa problematica con delle soluzioni semplici ed economiche, come la posa di adesivi o tende che possano evitare agli animali di cadere in trappola. Noi siamo a disposizione per dare indicazioni in merito alla corretta posa sulla struttura di Malnate: sarebbe un bel segnale di responsabilità e sensibilità alla tematica.”