Via libera alla cessione al Ministero della Cultura dell’Archivio di Stato in via Col di Lana a Varese per 1,4 milioni. Le minoranze si astengono e chiedono – con successo – che la cifra venga utilizzata per le scuole.
Vicepresidente, Colombo punge in musica
Esordio in Consiglio provinciale per il neo-vicepresidente Giacomo Iametti di Forza Italia, eletto con la lista La Provincia al Centro. A dargli “il benvenuto” è stato il capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Colombo. Se la scorsa settimana Chicco Vettori aveva citato Gaber («Cos’è la destra, cos’è la sinistra?»), Colombo ha optato per Frankie hi-nrg («Il fine è solo l'utile, il mezzo ogni possibile, la posta in gioco è massima, l'imperativo è vincere. E non far partecipare nessun altro»).
Detto in prosa: «In questo cortocircuito mediatico di informazioni lei è l’unica certezza – ha detto l’esponente di FdI a Magrini –. Coerentemente ha scelto come vicepresidente la persona che negli ultimi sei anni in provincia di Varese è stato colui che ha fatto da collante tra centrodestra e Pd, tranne quando di recente ha provato a fare il candidato sindaco col centrodestra, ma purtroppo ha perso».
Le perplessità dell’opposizione
Dopo l’approvazione della variazione di bilancio, l’assise ha dato il via libera alla cessione al Ministero della Cultura dell’immobile in via Col di Lana a Varese che ospita l’Archivio di Stato.
Il consigliere delegato al bilancio Mattia Premazzi (La Provincia al Centro) ha ricordato che nel luglio 2022 Villa Recalcati ha ricevuto dal Ministero della Cultura «la richiesta di poter avere in proprietà l’immobile per il quale l’ente riceve un canone di affitto di 51mila euro l’anno. Sono state fatte una stima e una perizia da parte di Provincia, ridotta poi dall’Agenzia del Demanio a 1.464.000 euro».
«Nulla in contrario, ma speriamo rimanga qualcosa del nostro patrimonio e che questa non sia la politica dell’ente – ha affermato Colombo –. Ci asteniamo anche perché c’è una discrepanza del 60 per cento tra la stima iniziale di Provincia e la cifra finale. Potrebbe essere un’ottima iniziativa ma non vogliamo essere noi a giudicarla prima del tempo».
Astensione anche da parte della Lega: «A tutt’oggi non so dire perché lo Stato stia facendo questa operazione – ha detto il capogruppo Sergio Ghiringhelli –. Forse si intende utilizzare in modo diverso gli archivi di Stato rendendoli più fruibili. In ogni caso, credo fermamente che strutture come questo siano lo scrigno di una memoria del nostro territorio. L’operazione che si fa ha dei fondamenti giusti (riqualificare e mettere a norma), ma si poteva fare dando alle Province i fondi, invece ora non avremo più nulla da dire. Io sono per meno centralismo anche per questo. Ogni pezzettino che togliamo al territorio è qualcosa che il territorio perde. Stiamo rinunciando a un pezzo di memoria e – ancora – di sovranità».
«Si perde il canone di 51mila euro annui ma non dovremo realizzare una manutenzione molto importante. E il patrimonio culturale rimarrà», ha evidenziato Premazzi.
La mozione
La delibera è stata approvata con i voti della maggioranza (Civici e Democratici e La Provincia al Centro) e l’astensione di FdI, Lega e Lombardia Ideale.
Subito dopo il voto, la minoranza ha presentato una mozione per impegnare il presidente a utilizzare il ricavato di questa alienazione per gli immobili scolastici, coinvolgendo la commissione Area tecnica.
La mozione è stata discussa al momento stesso della presentazione (contrario su questo solo Pierluigi Gilli della Provincia al Centro: «Mozione politicamente pretestuosa»), con qualche istante di nervosismo da parte di Colombo, che ha insistito per poter spiegare che «l’intento è che non si usino i soldi per tante piccole opere di ordinaria manutenzione e soprattutto che l’ente venga governato dai politici, che devono prendere le decisioni, e non dai tecnici». «Un paio di interventi strategici, non soldi a pioggia», gli ha fatto eco Ghiringhelli.
Alessandra Agostini ha replicato: «In provincia ci sono tanti cantieri per l’adeguamento e la riqualificazione di una gruviera di scuole che ci trasciniamo da decenni. E i lavori legati al Pnrr stanno andando avanti nei tempi giusti».
La mozione è stata approvata con i sei voti a favore della minoranza e l’astensione della maggioranza, con la sola contrarietà di Gilli.