Progetto di accorpamento degli Istituti Comprensivi di Besozzo e Gavirate: sul tavolo c'è una lettera condivisa fra i quattro Comuni interessati compresi Bardello con Malgesso e Bregano e Brebbia.
Di seguito la lettera firmata dalle quattro amministrazioni comunali fautrici della nascita del nuovo Istituto Comprensivo del Medio Verbano:
«L’idea di accorpare gli Istituti comprensivi di Besozzo e di Gavirate nasce in risposta a un problema presente nel Comune di Bardello con Malgesso e Bregano, che coinvolge i Comuni di Besozzo e Gavirate in quanto la scuola primaria di Malgesso fa parte dell’Istituto comprensivo di Besozzo, che include anche le scuole di Brebbia, mentre la primaria di Bardello fa parte dell’IC di Gavirate. La necessità di uniformare gli orari e di chiudere, nell’arco dei prossimi cinque anni, la primaria di Malgesso, ha portato allo stesso tavolo le amministrazioni, insieme a Provincia e a Provveditorato, per valutare le possibilità di soluzione.
Durante l’incontro in Provincia del 9 luglio è stata avanzata dalle amministrazioni la proposta di accorpare i due Istituti ottenuta la possibilità di lavorare su questa ipotesi da Provincia e Provveditorato, le amministrazioni si sono riunite nuovamente per procedere a un esame dettagliato della situazione, propedeutico all’analisi di fattibilità. Il rilievo principale emergente dalla comparazione dei quattro Comuni è questo: negli ultimi cinque anni il numero di bambini in età scolare si è dimezzato – passiamo da 165 nati nel 2019 a 86 (ad oggi, prevediamo che entro fine anno si raggiungano i 100) nel 2024. Queste cifre impongono un ripensamento della gestione delle risorse che gli enti comunali investono sulla scuola, allineandosi agli interventi di Regione Lombardia che anno dopo anno procede al dimensionamento degli Istituti che scendono sotto i 600 alunni (400 quando si tratta di scuole su territorio montano).
Entro i prossimi cinque anni, infatti, la capienza totale dei plessi dei due istituti sarà sproporzionata e basteranno due classi prime a Gavirate, due a Besozzo, una a Brebbia e una a Bardello con Malgesso e Bregano. Diminuire il numero dei plessi permetterebbe agli enti comunali di razionalizzare le spese, liberando risorse che potrebbero essere impiegate con maggior vantaggio per gli studenti (per esempio, aumentando le ore di educativa e il diritto allo studio); un ulteriore risparmio potrebbe derivare dalla gestione condivisa dei bandi fra i Comuni.
In questo modo si potrebbero organizzare servizi intercomunali, come ad esempio un servizio di trasporto che colleghi i diversi plessi dell’Istituto e un servizio che risponda alle esigenze dei genitori lavoratori durante i periodi di chiusura della scuola, nel periodo natalizio e soprattutto nel periodo estivo.
L’istituto unico potrebbe favorire anche la condivisione delle iniziative: ad esempio, per il servizio mensa sarebbero a disposizione due centri cottura – uno a Besozzo e uno a Gavirate – a cui potrebbe essere associata una rete con le aziende del territorio per l’utilizzo di materie prime a Km0. Inoltre, si attiverebbe una condivisione della progettualità didattica: ci riferiamo a progetti già avviati con successo di conoscenza del territorio, partendo dagli aspetti naturalistici per arrivare a quelli sociali, civili, o legati al mondo dell’orientamento e del lavoro (ad esempio, il progetto di Comunità Educante già sperimentato a Besozzo).
Preso atto del trend demografico e della politica di dimensionamento degli Istituti scolastici, quindi, i quattro enti comunali coinvolti si propongono lo scopo di governare il processo, progettando insieme la costituzione di un Istituto del Medio Verbano. L’Istituto del Medio Verbano coprirebbe in questo modo il bacino territoriale proprio dell’ISIS Stein di Gavirate, che con i suoi indirizzi liceali e professionali accoglie circa 1600 studenti provenienti per la maggior parte dal territorio circostante.
Per quanto riguarda la parte operativa, le amministrazioni richiedono la costituzione di un tavolo tecnico-politico, a cui parteciperanno la parte politica, i Dirigenti degli Istituti coinvolti, Provincia e Provveditorato.
Verranno quindi esaminati i diversi aspetti coinvolti dall’accorpamento, in particolare: la verifica delle convenzioni in essere per i servizi scolastici e le relative scadenze; la possibilità di uniformare orari e calendari; il rispetto delle leggi e delle norme di Regione e del Ministero dell’Istruzione e del Merito per quanto riguarda il dimensionamento degli Istituti, dei diritti sindacali dei lavoratori e del patto educativo scuola-famiglia.
Si prevede che la realizzazione del progetto richiederà circa tre anni di lavoro; si richiede che il Provveditorato valuti la possibilità di chiudere le iscrizioni alla scuola primaria di Malgesso, nel momento in cui non raggiungano il numero minino per costituire una classe, che in ogni caso dovrà essere chiusa, e che i due Istituti restino separati fino all’accorpamento, senza passaggi di plessi da uno all’altro.
Nel momento in cui l’Ufficio Scolastico Regionale avrà a disposizione i numeri dell’organico di diritto per l’anno scolastico 2025-2026, chiediamo che venga convocato il tavolo tecnico sotto il coordinamento di Provincia Considerazione: rispetto ai nati, circa il 50-60% usufruisce delle scuole del territorio.
La proiezione indica che entro i prossimi cinque anni si potranno formare al massimo 6 classi: una a Bardello, due a Besozzo, una a Brebbia e due a Gavirate».