Territorio - 28 ottobre 2024, 10:17

Dissesti idrogeologici, l'appello del sindaco di Brenta: «Non lasciate soli i Comuni»

Lettera aperta di Gianpietro Ballardin: «Per prevenire e mitigare questi fenomeni, è fondamentale garantire una corretta manutenzione degli argini e degli alvei dei fiumi. I nostri piccoli Comuni, che vivono questa difficoltà pur muovendosi nei limiti delle loro limitate possibilità, non hanno sufficienti risorse economiche»

Il sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin sul tema del dissesto idrogeologico nei piccoli Comuni:

I dissesti idrogeologici sono sempre più frequenti e meno prevedibili.

Verifichiamo in questi anni al verificarsi di piogge importanti improvvise ed è sempre più frequente assistere allo straripamento di fiumi e torrenti, con gravi conseguenze per i territori colpiti

Anche quando la pioggia trova un corso d’acqua questo presenta spesso diversi problemi, dovuti all’incuria nella pulizia del suo alveo o a quella delle fasce di vegetazione ripariale.

Le esondazioni dei fiumi spesso avvengono perché il loro letto è ostruito da rifiuti, come alberi caduti ma non solo, che vi si sono sedimentati nel corso del tempo.

Per questo è necessario che gli alvei dei fiumi vengano puliti con una periodicità regolare. Lo stesso deve essere fatto anche con la vegetazione che si è sviluppata lungo gli argini, così come il reticolo minore della rete idrica.

Quella che si deve andare a effettuare non è una pulizia radicale, piuttosto un ripristino attento di tali ambiti così da favorire lo scorrere dell’acqua, senza però che questa possa prendere un’eccessiva velocità e acquisire molta forza: due elementi questi che possono farla diventare pericolosa.

Le quantità di legname che spesso si trova lungo le rive dei corsi d’acqua in ambienti montani o lo scivolamento dei tratti ghiaiosi che possono essere trascinati dalla corrente con effetti disastrosi a valle, situazione tipica e costante nei nostri territori, possono fungere rialzo dei fondali o da tappo ostruendo un attraversamento presente lungo il fiume, con il risultato di amplificare ulteriormente la piena.

Per prevenire e mitigare questi fenomeni, è fondamentale garantire una corretta manutenzione degli argini e degli alvei dei fiumi, che sono le parti del corso d'acqua che contengono e convogliano il flusso idrico.

I nostri piccoli comuni, che vivono questa difficoltà pur muovendosi, nei limiti delle loro limitate possibilità con coscienza e conoscenza nel tentativo di mitigare o ridurre le conseguenze dei fenomeni, non hanno sufficienti risorse economiche per affrontare queste costanti necessità che sono richieste dal territorio.

I Comuni sono gli enti che meglio di tutti sanno realizzare iniziative e investire risorse pubbliche a beneficio della collettività ma servono i necessari finanziamenti che ci consentano di intervenire con una costante e continua manutenzione.

Risorse che i comuni, specie quelli montani, non hanno e che richiesti alla Regione o agli enti preposti faticano ad arrivare.

Risorse che consentirebbero ai comuni di lavorare in forma preventiva evitando di porre le popolazioni di fronte ad una condizione di emergenza che prende atto di un disastro che si poteva ridurre o evitare se affrontato in forma preventiva attraverso una costante attenzione.

Risorse che necessitano di una burocrazia infinita che viene vincolata da procedure e limitata da una scarsa conoscenza del sistema montano che come tutti i comuni sanno necessita di un’attenzione quotidiana specie nelle situazioni di forte impluvio come la natura ci ha abituato in questi periodi.

A fronte di queste impellenti necessità sono a lanciare un accorato appello: “NON LASCIATECI SOLI” “AIUTATECI PER AIUTARE” la gente del nostro territorio ad evitare i dolori e i disastri a cui stiamo purtroppo assistendo in Italia, che non sono solo eccezionali ma una costante condizione della nostra vita quotidiana che incide sulla condizione economica e di serenità delle famiglie.

Questo ci viene chiesto e questo è il tema che la politica amministrativa deve affrontare superando la condizione dell’appartenenza e i continui vincoli burocratici che limitano operativamente la capacità di intervento preventivo dei piccoli Comuni».

Redazione


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