La Varese Nascosta - 26 ottobre 2024, 07:56

LA VARESE NASCOSTA. Quella volta che Induno Olona "divorziò" da Varese

Era il 25 ottobre del 1950 quando la Città Giardino e Induno si separarono, dopo essere state unite in matrimonio nel 1927. Solo la frazione di Bregazzana preferì mantenere il legame amministrativo con il capoluogo

La Parrocchiale di San Sebastiano

Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti, alle leggende e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda. 

Il 25 ottobre del 1950 Induno Olona divorziò da Varese.

Il 25 ottobre del 1950, Induno Olona divorziò da Varese, a cui era stata unita in matrimonio nel 1927, la frazione già indunese di Bregazzana preferì mantenere il legame amministrativo con il capoluogo. La posizione elevata, unita alla distanza sia da Induno sia da Varese, ha consentito al piccolo borgo montano di mantenere la sua identità che affonda le proprie radici nella prima metà del secondo millennio.

Attorno alla parrocchiale di San Sebastiano sorge un nucleo compatto di case a corte costruite tra il XVII e il XVIII secolo, alcune delle quali affrescate. Anteriore al Seicento era l’originario edificio sacro del borgo, che risultava dedicato a Santa Maria di Loreto nel 1574, in occasione della visita pastorale dell’arcivescovo Carlo Borromeo, ma che già nel 1639 era documentato come chiesa di San Sebastiano.

Di ridotte dimensioni (15 metri per 4), il tempio fu ampliato nel 1905 con l’aggiunta di una nuova campata e della facciata, progettata dall’ingegner Paolo Cantù. Parrocchia autonoma (da Induno) dal 1925, sotto la guida pastorale di don Ernesto Essi, sacerdote residente dal 1900, oggi Bregazzana fa parte della Comunità pastorale che comprende anche Sant’Ambrogio, Fogliaro, San Massimiliano Kolbe e Rasa.

Il monumento più noto e originale di Bregazzana è però la cappella cimiteriale con l’elefante, in cui riposano dal 19 maggio del 1924 le spoglie mortali di Angelo Magnani, nipote di Angelo Poretti, di cui aveva continuato l’opera alla guida del birrificio. La scultura fu realizzata dal viggiutese Enrico Butti, autore anche del monumento ai Caduti di piazza Repubblica, in collaborazione con l’ingegnere varesino Ernesto Brusa.

Nella località Cinque Pini è ancora attiva la sorgente che, oltre ad alimentare il lavatoio, fornisce acqua al birrificio, alle cascate del parco di Villa Toeplitz e al Comune di Induno. Oggi anno, in gennaio, nella chiesa parrocchiale, la Polizia locale di Varese celebra la festa del santo patrono Sebastiano.

Fausto Bonoldi per La Varese Nascosta

da La Varese Nascosta