“Gimbe oggi certifica che la manovra in materia sanitaria sarà un bagno di sangue per le Regioni: non ci sono fondi per pagare in modo adeguato medici e infermieri, né per garantire le prestazioni richieste dai cittadini e tagliare le liste d’attesa. Non c’è alcun finanziamento adeguato della sanità pubblica, il che porterà inevitabilmente al suo smantellamento e alla sua privatizzazione, in Lombardia già oggi strisciante. Ma su questo il presidente regionale e l’assessore al Welfare tacciono. E se glielo facciamo notare, il consigliere Monti interviene a difesa”, lo dicono Samuele Astuti e Pierfrancesco Majorino, consigliere e capogruppo regionali del Pd, a seguito dell’analisi della manovra finanziaria in materia sanitaria elaborata dalla Fondazione Gimbe.
“Il consigliere Monti non deve dire a noi che ci sono risorse adeguate per la sanità italiana e lombarda, come fa, ma ai medici che hanno proclamato uno sciopero nazionale per protestare proprio contro questa manovra, o ai soggetti terzi indipendenti, come Gimbe, appunto, che ha fatto un’analisi impietosa delle risorse destinate alla sanità dalla legge di bilancio. Con il Governo Meloni la spesa sanitaria rispetto al Pil è ai minimi storici e questo avviene nel silenzio complice della destra lombarda che, pur di non disturbare il manovratore, subisce i tagli senza dire una parola, anzi li giustifica”, concludono Astuti e Majorino.