Il clima cambia, il consumo di suolo purtroppo aumenta, così gli uccelli selvatici devono ritagliarsi nuovi spazi per vivere e riprodursi, ed ecco che allora si avvicinano a parchi urbani e giardini, spesso alla ricerca di un luogo dove nidificare. Da tempo la Lipu, Lega italiana protezione uccelli, promuove campagne per l’incentivazione dei nidi artificiali, un grande regalo per le piccole specie come la cinciallegra, la cincia more, il codirosso, il pettirosso, o il picchio muratore, che si fanno sempre più confidenti venendo a cercare il cibo dalle mangiatoie artificiali.
La delegazione provinciale di Varese, diretta dallo scorso giugno dall’architetto Rita Carboni, ha indetto un concorso, dal titolo “Un nido per tutti”, rivolto ai bambini delle scuole elementari della provincia, che li invita a costruire, utilizzando materiali di recupero o di uso quotidiano, un nido artificiale a cassetta chiusa oppure aperta, lasciando largo spazio anche alla fantasia (info: tel. 353 4711094, oppure varese@lipu.it).
«Il concorso è rivolto alle singole classi, che dovranno realizzare i nidi delle due diverse tipologie, utilizzando per esempio materiali di scarto di uso domestico, come cassette per la frutta o imballaggi atossici, oppure cortecce di alberi, tronchi o tronchetti, rami e ramoscelli e foglie secche, reperiti in natura. Se poi si vuole costruire un nido soltanto ornamentale, non adatto alla nidificazione, sono ammessi carta, cartone o reti per ortofrutta. Non vanno assolutamente tagliati alberi o arbusti per la fabbricazione dei nidi, e occorre fare molta attenzione che sotto alle cortecce non ci siano colonie di insetti, con uova e larve», spiega Rita Carboni, di origine umbro marchigiana, da poco trasferitasi con la famiglia da Milano a Cuvio e da sempre appassionata di natura.
Per meglio delineare il regolamento del concorso, la cui partecipazione è gratuita, la Lipu fornisce agli insegnanti un vademecum che contiene tutte le istruzioni e il modulo di iscrizione, con l’insegnante che dovrà fare da guida senza però sostituirsi al lavoro dei bambini.
«Ho anche messo a punto un manuale di costruzione dei nidi artificiali, in cui si spiegano le tecniche migliori per nidi chiusi a cassetta o a tronchetto, adatti per le cince, i passeri, gli storni, ma anche per rampichino, codirosso e pigliamosche, e per quelli a cassetta aperti, perfetti per i merli e i pettirossi. Nel manuale si trovano le misure da rispettare per ciascuna specie. Importante è il diametro del foro di ingresso al nido, e anche che il legno non sia stato trattato di recente con oli, creosoto o resine particolari, che potrebbero rappresentare un deterrente per i potenziali inquilini».
Una volta raccolti i. manufatti dei bambini, una commissione, costituita da membri della Lipu varesina decreterà i vincitori. «Che saranno due classi, invitate poi in Palude Brabbia a sistemare adeguatamente il nido in natura. Come premio avranno una visita guidata nell’oasi e diversi gadget e libri pubblicati dalla Lipu, tutto ciò per diffondere nelle giovani generazioni l’amore per la natura e far crescere in loro una coscienza ambientalista».