Varese ha ospitato con grande entusiasmo la settima edizione di Campionissimi, l’evento sportivo di rilievo organizzato da Alfredo e Lella Ambrosetti, che si è tenuto il 19 ottobre presso le storiche Ville Ponti. In un contesto di grande fascino, campioni del passato e del presente si sono alternati sul palco per celebrare i valori più puri dello sport: eccellenza, passione, resilienza e solidarietà.

La sfilata degli atleti che hanno calcato il palco delle Ville Ponti ha reso questa edizione di Campionissimi davvero memorabile. Tra i protagonisti, l’Etoile della Scala Roberto Bolle, alla sua terza partecipazione all’evento nonostante i suoi numerosi impegni internazionali. Bolle, sempre grato per il sostegno di Alfredo Ambrosetti al mondo della danza e ai giovani, ha sottolineato l’importanza di manifestazioni come questa per diffondere i valori culturali e sportivi.

Il principe Emanuele Filiberto di Savoia ha poi offerto il suo contributo, condividendo il progetto che sta portando avanti come presidente del Savoia Calcio, con l’obiettivo di sottrarre i giovani dalla strada e offrire loro una via di riscatto attraverso lo sport. Le sue parole hanno risuonato fortemente, arricchendo l’evento con un messaggio di speranza per le nuove generazioni.

Autorità e Sportivi di Prima Grandezza

Sul palco si sono alternati anche nomi leggendari dello sport italiano, come Filippo Tortu e Pietro Arese, insieme ad atleti come Silvia Salis, Valentina Vezzali, Deborah Compagnoni, Novella Calligaris, Alessandro Andrei e Alberto Cova. Oltre a loro, le famiglie di icone indimenticabili come Fausto Coppi e Gino Bartali hanno portato i loro ricordi, ricordando imprese che hanno scritto la storia del ciclismo mondiale.

La partecipazione delle istituzioni ha dato ulteriore lustro all’evento. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e altre figure politiche di spicco del panorama Lombardo, hanno testimoniato con la loro presenza il forte legame tra sport e istituzioni, dimostrando quanto questi eventi possano avere un impatto anche sul piano sociale.

Un Programma Emozionante

Il programma di Campionissimi 2024 è stato ricco di momenti indimenticabili. Dopo i saluti di apertura, il pubblico ha assistito a una serie di interviste e video che hanno celebrato i grandi nomi dello sport italiano. Emozionanti gli interventi di Alessandro Andrei e Alberto Cova, seguiti dalle storie di Eddy Ottoz e Silvia Salis. L’energia di Filippo Tortu e Pietro Arese ha contagiato la platea, soprattutto quando una giovanissima fan, Vittoria, ha rivolto una domanda diretta a Tortu, creando un’atmosfera di autentica spontaneità.

Speciali momenti sono stati dedicati agli Special Olympics, con un video e l'intervento di Lella Ambrosetti che ha riaffermato l’impegno della manifestazione verso l’inclusività. La serata ha visto anche la partecipazione della cantante israeliana Noa, che con la sua voce ha portato un messaggio di pace, facendo riflettere su quanto lo sport possa diventare simbolo di unione e comprensione.

Riflessioni sul Futuro dello Sport

L’evento non ha solo celebrato i traguardi del passato, ma ha anche guardato al futuro, evidenziando il ruolo centrale dello sport nella crescita sociale e culturale. Come dimostrato dagli interventi di campioni come Valentina Vezzali e Novella Calligaris, lo sport è un veicolo fondamentale per insegnare valori di determinazione, rispetto e inclusività.

Un Finale Memorabile

Il gran finale è stato all’altezza delle aspettative, con momenti dedicati a discipline come il basket, che ha visto protagonisti campioni del calibro di Carlo Recalcati e Dino Meneghin. Le emozioni si sono poi concentrate su un ricordo speciale dei ciclisti storici come Bugno e Fezzardi, e un commovente tributo a Fausto Coppi, con le famose parole che lo descrivevano come “un uomo solo al comando”.

Campionissimi 2024 si è concluso con un messaggio chiaro: lo sport, con la sua capacità di ispirare, unire e trasformare, resta una delle più grandi forze positive della nostra società. Grazie alla visione di Alfredo e Lella Ambrosetti, questo evento continua a crescere anno dopo anno, portando a Varese non solo i migliori atleti, ma anche storie di resilienza, speranza e umanità.