Canottaggio - 19 ottobre 2024, 16:09

«Il sogno ora sono i Mondiali assoluti. Ce la giochiamo con Lucerna e Siviglia»

Il prossimo 16 novembre la Federazione Internazionale di canottaggio assegnerà la competizione più importante del movimento che cadrà nel 2027: la Canottieri Varese spera ed è sul pezzo, forte del proprio recente passato, come spiegato dal dg Frattini. Che per VareseNoi traccia anche un bilancio dell'annata che si sta per concludere, problemi compresi: «Mai come quest'anno il lago ha avuto episodi di crescita velocissima e di decrescita lentissima. Abbiamo chiesto aiuto al Centro Geofisico Prealpino per capire il fenomeno»

Pierpaolo Frattini, direttore generale della Canottieri Varese

«Mondiale assoluti o no, il percorso della Varese degli eventi nel canottaggio non finisce qui».

Tra sogno e consapevolezza, la Canottieri Varese guarda al futuro. Il prossimo 16 novembre il congresso di World Rowing deciderà chi tra la Città Giardino, Siviglia e Lucerna avrà l’onore e l’onere di organizzare i Mondiali senior del 2027, l’ultima grande competizione che manca al carnet di una città che, negli ultimi dieci anni abbondanti, è diventata una delle capitali del remo internazionale.

«Siamo alle battute finali - spiega il direttore generale della società della Schiranna Pierpaolo Frattini, principale deus ex machina del boom giallo azzurro - Il primo novembre ci sarà una call con il comitato esecutivo, durante la quale avremo l’ultima possibilità di presentare la nostra candidatura. Ce la giochiamo contro la storia di Lucerna e contro una piazza che sta salendo nelle quotazioni: incrociamo le dita, non sarà facile. In tutti gli incontri che abbiamo avuto in Italia e all’estero, però, il riscontro di Varese è sempre stato altissimo. Tutti ci fanno i complimenti perché negli anni ci siamo costruiti una posizione e oggi - grazie ai sacrifici che abbiamo fatto - abbiamo una reputazione che ci precede. Certo, la decisione finale non verrà presa solo dalle nazioni più grandi, che ben conoscono la Canottieri Varese (perché vengono ad allenarsi qui ogni anno ndr), il lago di Varese e tutto il sistema del remo territoriale: ci sono anche quelle più piccole. E la Federazione Internazionale è una delle più vaste: saranno in 164 Paesi a votare…».

Insomma, questione incerta fino all’ultimo. Certa, invece, la “solita” tappa di Coppa del Mondo nel 2025, dal 13 al 15 giugno. Un evento internazionale (almeno) all’anno è ormai una regola per Varese: «Sono pochissimi i comitati organizzatori che sono riusciti a dare questa continuità, solo noi e Lucerna» ammette Frattini, che, a proposito di sogni, ne svela un altro a VareseNoi: «Tra gli obiettivi che ci siamo dati c’è anche quello di portare almeno un atleta della nostra società alle Olimpiadi di Los Angeles. Più di un nostro giovane ha la chance di tagliare un traguardo così importante. Il nostro agonismo è in crescita, lo ha confermato anche il 2024, per questo ora non vogliamo più fare programmi anno per anno, ma ragionare direttamente sul quadriennio olimpico».

L’impronta l’ha messa anche il dt Claudio Romagnoli, ex azzurro: «Siamo estremamente soddisfatti del lavoro di Claudio. Quando siamo ripartiti con lui l’idea era quella di sfruttare non solo la sua capacità negli allenamenti per migliorare i nostri equipaggi, ma anche la possibilità di far crescere intorno a lui una squadra di allenatori capaci un giorno di portarne avanti l’opera. Così sta accadendo. Oggi abbiamo otto allenatori che collaborano con noi, tra loro anche Luca De Gentili, che è entrato a far parte della nazionale under 23, e una new entry, un ragazzo arrivato dall’Inghilterra che ha scelto la Canottieri Varese per fare esperienza e imparare la lingua. Il nostro nome viaggia all’estero».

E all’estero si manderanno anche i migliori prospetti della Schiranna per dar loro la possibilità di accumulare chilometri importanti e di qualità: «L’anno prossimo vorremmo portare almeno uno dei nostri equipaggi a due regate storiche del panorama internazionale. Una è la Henley Royal Regata, che si tiene sul Tamigi nella prima settimana di luglio. La seconda è la Head of the Charles, a Boston, con 5000-6000 partecipanti da tutto il mondo tra cui le barche americane come quelle di Yale, Princeton e della Marina, che sono sempre molto agguerrite. Io - ricorda Frattini - vi partecipai da atleta e finimmo al quarto posto, uno dei migliori risultati di sempre per un team straniero e il migliore di sempre per gli italiani».

Tra ieri e domani, tuttavia, in questa sorta di bilancio che si collega alle intenzioni e a quel che sarà, nel guardare alla parabola annuale della Canottieri Varese non si può non citare un lago di Varese che così… problematico non è mai stato. Mesi e mesi sopra il livello dello zero: quando l’acqua avanza, travolge tutto, compresi l’hangar dove sono ricoverate le barche e talvolta anche la palestra. Ma il problema è che non torna indietro, se non lentissimamente, al suo livello normale: «Oggi siamo ancora a +60 cm dallo zero - fa i conti il dg - Se il livello dovesse arrivare a +80 ce lo ritroveremo ancora nell’hangar. Quest’estate era sceso a +20, ma mai allo zero. Ci sono state alluvioni anche più pesanti di quelle registrate nel 2024, ma neanche una volta - a memoria dei nostri soci storici, così come dei pescatori - si era mai visto prima un lago crescere con l’attuale velocità e così lento poi a ritirarsi». Una società con i locali allagati non è un bel biglietto da visita, soprattutto per chi si avvicina al canottaggio (non c’è infatti solo la parte agonistica alla Canottieri Varese, ma anche i corsi di avviamento per tutte le età) e allora i giallo azzurri vogliono correre ai ripari: «Abbiamo chiesto i dati al Centro Geofisico Prealpino, interfacciandoci con il presidente Paolo Valisa, per poter così monitorare la situazione e capire il fenomeno, anche coinvolgendo Comune, Provincia e Regione».

Fabio Gandini e Andrea Confalonieri