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Varese | 17 ottobre 2024, 16:16

I messaggi d'amore dei varesini per il ristorante "Milano" che chiude: «Con lui se ne vanno i ricordi, ci mancherà. E se facessimo una cordata per salvarlo?»

Memorie, emozioni e aneddoti dopo la notizia della fine dell'attività, a metà dicembre, dello storico locale al Sacro Monte: «Indimenticabili le lasagne! Io conosco il segreto e tale rimarrà». E ancora: «Un piccolo rifugio con tanti ricordi meravigliosi». In molti chiedono un ripensamento: «Aiutiamoli a resistere»

La magia del ristorante "Milano" dove Aldo, Giovanni e Giacomo (qui sopra in foto) diventarono il trio che tutti conosciamo

La magia del ristorante "Milano" dove Aldo, Giovanni e Giacomo (qui sopra in foto) diventarono il trio che tutti conosciamo

Pioggia di ricordi, emozioni e aneddoti personali legati alla storia di Varese per la chiusura del leggendario Ristorante Milano al Sacro Monte, prevista per metà dicembre (leggi QUI). Sono tantissimi i varesini che hanno commentato la notizia riportata da VareseNoi lasciando parole bellissime nei profili social o scrivendoci in redazione.

C'è chi ricorda i momenti passati da giovane nel periodo estivo tra le mura del Milano, chi assapora ancora con la memoria le mitologie lasagne o chi invece propone una cordata per salvare il locale.

«Ho letto il vostro articolo sulla chiusura del ristorante. Spiace tanto...» ci dice Roberta che poi svela a VareseNoi un aneddoto personale e bellissimo. «Anch'io da ragazzina, nel periodo estivo ho lavorato in cucina col signor Gino - racconta - Chiudevano le scuole e si andava in vacanza al Sacro Monte. La signora Fernanda subito ti reclutava: quante patate ho pelato...». Infine Roberta ci ricorda un'altra «specialità rinomatissima del ristorante Milano: le lasagne! Io conosco il segreto, e tale rimarrà».

«Quanto bellissimi ricordi da bambino e poi anche più grande. Avessi possibilità farei una cordata, dal Sacro Monte a Varese, per tenerlo aperto. Stanno chiudendo tutti i miei ricordi» il messaggio invece di Olly su Facebook.

Commenti arrivano anche da addetti ai lavori. C'è anche chi, di fronte alla chiusura del Milano, ricorda la stessa sorte accaduta a "La Cinzianella": «Purtroppo è stata anche la storia della mia famiglia che con un ristorante stellato, 10 anni fa ho dovuto posare le armi» dice Maurizio. «Che bei ricordi - aggiunge Lella - la mia nonna di Varese faceva le vacanze al Milano: la festa per i suoi 90 anni fatta proprio lì, noi tutti accuditi con professionalità e cortesia. Auguri per il vostro futuro, ci mancherete».

«Fin dai primi anni Sessanta - ci ricorda invece Renzo - i miei zii Gino e Fernanda avviarono la loro attività. Oggi non ci sono più: Vittoria sarà stanca... Ciao Vittoria». «Non ci sono giovani che vogliono fare il nostro lavoro - afferma Gennaro Francese, storico volto del ristorante "Orchidea" a Varese - e tutti noi da soli non andiamo lontano... Mi dispiace per la fine di questa storia».

Il Milano ha accompagnato anche tanti varesini che sceglievano il Borgo per un momento di relax: «Un vero peccato, saremo più tristi - il messaggio di Renata - niente più pause dopo le nostre camminate al Sacro Monte». Matteo coltiva ancora una speranza: «Vittoria, Luciano, Gabriele e la piccola Michela... quanti ricordi di gioventù mi legano a voi. Quante estati nel meraviglioso Sacro Monte. Un filo mai spezzato. Non c'è proprio spazio per un ripensamento? Un abbraccio forte e, per quel che può servire, grazie».

Fabio dice solo "grazie" a «un posto che consideravo del cuore», mentre Matteo ricorda di «esserci stato giusto lo scorso anno a fare merenda con le vostre splendide ed ottime torte. Da piccolo alla domenica dopo la messa delle 11 era sosta obbligata a mangiare le pizzette e non solo... È un altro pezzo di storia della Varese per bene che se ne va ed è un dispiacere immenso».

Dèsirèe da 40 anni frequenta il "Milano" con la sua famiglia: «È il nostro piccolo rifugio de i weekend d'estate, un angolo di paradiso. Dopo la passeggiata, una preghiera in Chiesa, un aperitivo al Milano. Ci mancheranno il panorama stupendo e la cortesia dei proprietari».

«Un'altra pagina di storia di questo Borgo si chiude - scrive infine Marino - ricordo le bancarelle dove i turisti compravano i souvenir e i ricordini da portare a casa per parenti e amici. Su quel viale e in quelle stradine c'è la nostra vita, aiutiamola a resistere». 

Redazione

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