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Altri sport | 16 ottobre 2024, 07:10

La Dakar 2025 di Ottavio Missoni: tante novità per una gara «ancora più emozionante»

Il pilota varesino si sta preparando a partire per una nuova avventura, la Dakar 2025. Una gara, già corsa nel 2023, che si preannuncia «impegnativa, da affrontare con passione e impegno. La novità di quest'anno? Mi occuperò io di tutto, dal cambio gomme alla manutenzione»

Ottavio Missoni Jr sulla sua nuova Kove 450 Rally

Ottavio Missoni Jr sulla sua nuova Kove 450 Rally

Mancano pochi mesi al 2025 e, se alcuni di noi stanno pensando ai "buoni propositi" o alla cena di San Silvestro, c'è qualcuno che sta già preparando le valigie.

Ottavio Missoni Jr, pilota e imprenditore varesino, guarda all'inizio del 2025 con grande emozione: il 3 gennaio, infatti, prenderà il via la sua gara del cuore, la Rally Dakar 2025, a due anni dalla prima.

«Rispetto a due anni fa, è tutto diverso. Innanzitutto, allora la Dakar era un progetto pianificato con più anticipo, quest’anno in sei mesi devo arrivare fisicamente pronto, sto facendo sessioni molto più ravvicinate di allenamento. Per contro, rispetto ad allora adesso so di cosa si tratta, cosa mi aspetta, due anni fa mi allenavo in base a consigli di altri, ora riesco a farli più mirati su quello che ho visto che allora mi mancava, confido di arrivare a gennaio pronto!».

La sua partecipazione, infatti, è confermata solo a luglio, quando Kove, il primo brand cinese a impegnarsi nella competizione più dura del mondo e mostrare la sua competitività contro le big storiche della gara, a fronte del successo mediatico ha voluto raddoppiare il suo impegno nella Dakar e affiancare al gentlemen rider Cesare Zacchetti il pilota varesino.

«Dovevo ritornare alla Dakar anche se gli impegni sono tanti. Ma questa occasione era unica, con Cesare e con la Kove ufficiale. Sono super contento del progetto e della opportunità di creare qualcosa di speciale per gli appassionati, per me e per la squadra. Conosco già i terreni e so di che impegno si tratta. Darò il massimo per centrare i nostri obiettivi, cioè fare strada e condividere, dimostrando che la Dakar è un sogno che con la passione e l’impegno si può affrontare. Cesare ed io correremo nella categoria Malle Moto».

Tale categoria comporta diverse restrizioni che rendono la gara ancora più difficile, «non avremo l'assistenza di alcun meccanico, dovremo cambiare noi le gomme, se si rompe un pezzo e dobbiamo saldarlo noi. Non avremo aiuti esterni se non altri piloti, i commissari controlleranno. Da quando ho la moto a casa, la smonto e rimonto, è un allenamento in più perché sai che la sera arrivi e la devi sistemare, le ore di sonno e il tempo per mangiare si riducono, bisogna essere molto più metodici, sapere già come sono le varie componenti significa risparmiare ogni sera ore di lavoro. Due anni fa ero alla prima esperienza, ma quest’anno so di cosa si tratta e mi sono spinto a farla “come si deve”, anzi questo era l'unico presupposto per tornarci. Certo, sarà tutto molto più emozionante, questa è una categoria definita "più romantica", saremo solo 30 piloti a partecipare, il vero upgrade sta nel fatto che sia tutto nuovo, un'esperienza nell'esperienza».

La Dakar terrà occupati i piloti per 13 giorni, «la gara in sé è lunga, ma è quasi più faticosa la fase di preparazione, quando sei li hai tante cose a cui pensare. Sono contento, quest’anno ci saranno un sacco di italiani, anche amici, ci conosciamo bene, non siamo mai stati così tanti italiani nella categoria senza meccanici, ci aiutiamo a vicenda, in questo siamo molto bravi, facciamo gruppo».

La moto affidata a Ottavio e al suo compagno di squadra è la Kove 450 Rally, «moto cinese che rappresenta una novità, è stata oggetto di tante attenzioni, i cinesi ora vogliono lottare con giapponesi ed europei in merito al livello dei risultati sportivi. Al momento, la moto è ancora in fase di sviluppo, ma l'idea di Kove è di renderla un mezzo adatto a piloti che vogliono vincere. L'anno scorso, c'erano solo tre Kove 450 Rally in gara, quest'anno otto, è già un buon segnale. Quello che mi auguro - conclude il pilota sorridendo - è che non piova, il 2023 è stato l'anno più piovoso nella storia della Dakar, mi farebbe davvero piacere correre senza pioggia, con tutto ciò che questo comporta anche a livello mentale».

Anche se mancano ancora diverse settimane prima della sua partenza, noi siamo già pronti ad augurare un grande "in bocca al lupo" a Ottavio: attenderemo il suo ritorno per ascoltare le sue avventure!

Giulia Nicora

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