Nei giorni scorsi la Questura di Varese ha denunciato per istigazione a delinquere e vilipendio un 67enne residente in provincia, accusato di aver ripetutamente insultato, tramite social, le forze di Polizia che per mesi hanno presidiato l’area del bosco di via Curtatone a Gallarate.
«Al di là della componente giudiziaria, su cui spetta la Magistratura pronunciarsi, Lampi Blu considera importante che l’Istituzione abbia deciso di non far passare sotto silenzio le offese e le invettive di un soggetto che, in linea con tanti altri “haters” che popolano la rete, ha pensato di poter scrivere e pubblicare qualunque invettiva, incurante delle possibili conseguenze civili e penali».
Lo scrive in una nota Paolo Macchi, presidente dall’associazione composta in particolare da membri della Polizia di Stato.
«Da troppo tempo – prosegue il comunicato di Lampi Blu – i social vivono una dimensione pressoché “anarchica”, in cui qualunque eccesso - comprese frasi, dichiarazioni e vere e proprie nefandezze che non sarebbe nemmeno pensabili nell’ambito di una testata giornalistica degna di questo nome - viene postato e diffuso facendo leva sulla presunta impunibilità dell’autore.
Ebbene, la denuncia, qualunque ne sia la conclusione, crea un precedente tutt’altro che banale, perché ci costringe a riportare in auge la responsabilità di ciò che si afferma, in qualunque ambito e con qualunque strumento lo si affermi.
Ciò detto, ribadiamo la nostra vicinanza ai colleghi di Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Locale che lì, a Gallarate, hanno trascorso mesi incandescenti, tenendo la barra dritta, anche nei momenti più delicati, su nervi saldi, rispetto e senso dello Stato».