Un pensiero a Ezio Macchi, la semina del Franco Ossola e l'"equilibrio" del direttore Montanaro: «Ecco il Varese di tutti»

Si è aperta con un pensiero per Ezio Macchi, il fotografo di tutti i tifosi e i giocatori del Varese colpito da un malore mentre era in piazza Repubblica e portato in ospedale a Gallarate, da dove conta di uscire prestissimo, la puntata di ieri sera di Stadio Aperto che ha rivisto come ospite un tesserato del club biancorosso dopo due stagioni, un bellissimo segnale di normalità. È stato il direttore sportivo Antonio Montanaro a rispondere a tutte le domande del conduttore Lorenzo Tortarolo, del direttore di VareseNoi Andrea Confalonieri e del giornalista del gruppo MoreNews, che copre tutti i campi del girone A di serie D, Andrea Musacchio.

Il ds biancorosso ha parlato di equilibrio, unità e anche rapporto con la piazza come parole chiave della stagione del Varese per restare lassù, e ha aggiunto anche la sua lettura di come abbia potuto Roberto Floris entrate in confidenza totale con il pubblico del Varese (alla Castori e alla Sannino). C'è stato spazio anche per il mercato come possibile ago della bilancia per decidere chi salirà in C e chi no (l'ultima promozione del Varese dalla D alla C risale alla stagione 2005/2006 e fu decisa dall'acquisto invernale del "Cobrallo" Corallo da parte di Sogliano) - «i primi acquisti saranno Ropolo, D'Iglio, Molinari, Azizi... ma siamo attenti anche a situazioni come quella che ci ha portato a Bonaccorsi» - e per uno sguardo sulle avversarie dei biancorossi, Bra in primis, Ligorna in secundis, pur se il Vado e il Chisola, attardate a -7, hanno ancora le armi per rientrare.

Proprio durante Stadio Aperto è arrivata anche la notizia dei lavori al prato del Franco Ossola con operazioni di verticut (grazie a delle lame si arieggia il terreno migliorando la salute del prato e rimuovendone la parte nociva) e semina in vista della prossima gara casalinga di domenica alle 15 con il Saluzzo.

Rivediamo qui la puntata