Con la nuova stagione di pallacanestro è partita anche quella de L’Ultima Contesa, il talkshow sulla pallacanestro varesina di VareseNoi.
Primo ospite della stagione è stato Herman Mandole, coach della Openjobmetis, sconfitta domenica scorsa a Brescia e due giorni fa a Masnago da Tortona. L'analisi di questi due risultati e delle problematiche della squadra sono stati i temi centrali della puntata, in cui è stato ospite anche Alessandro Burin, giornalista di VareseSport.
Ecco alcune delle dichiarazioni di coach Herman Mandole:
«Quando si perde fa sempre male, è un sentimento che non posso controllare - le sue prime parole, in riferimento alla sconfitta di domenica - Ma non è che oggi non voglio parlare con nessuno, non voglio fare l’intervista o non penso che la squadra possa migliorare. L’ho detto fin dalla prima volta: io la vivo come un tifoso, quando si vince e quando si perde, il lunedì si ricomincia a lavorare, sia che hai vinto sia che hai perso. Il mio lavoro lo vivo così e mi sento bene facendolo così».
Sulla partita contro Tortona: «Penso che abbiano giocato bene 23 minuti, perché quando mancavano sette minuti nel terzo quarto eravamo avanti di undici giocando una pallacanestro che piace a tutti, giocando con il nostro pace, con gli avversari che non sapevano se difendere Mannion o Kao sui pick & roll. Ma negli ultimi sette minuti nel terzo quarto abbiamo buttato tutto via, per la difesa e perché non abbiamo potuto compensare in attacco».
Durante la puntata sono state mostrate delle grafiche relative al parziale di 0-22 subito, alle difficoltà della squadra a rimbalzo e, più in generale, in difesa (nelle foto in fondo all’articolo).
«Credo nei numeri, e i numeri dicono che la nostra difesa è andata male. Ieri abbiamo cercato di fare un passo in avanti, ma a rimbalzo offensivo ci hanno ammazzato, se gliene togli anche solo dieci sono quattordici punti in meno. Sappiamo cosa abbiamo fatto male e sappiamo che abbiamo un problema, non è una scusa che siamo piccoli. Dobbiamo lavorare il doppio e mettere corpo e testa in quello che facciamo».
Su Mannion e la sua difesa: «Ho fiducia in lui al 100%. Mi sembra che adesso sia un po’ stanco le partite arrivano alla fine, e quando è stanco difende male. È normale per un giocatore che ha sempre avuto testa all’attacco, ma quando è fresco l’atteggiamento che ha è diverso. Sono sicuro che farà bene, dobbiamo aiutarlo come squadra e io come allenatore. Andrà migliorando di partita in partita».
Sulla convivenza tecnica tra Mannion e Hands: «Non penso che siano incompatibili. Sono due giocatori che vogliono vincere. Jaylen mi ha chiesto cosa ho bisogno da lui: loro pensano come aiutare la squadra, non se fanno venti o trenta punti. Non penso che lui e Nico siano incompatibili, solo che devono fare meglio».
Sull’inizio a rilento di Gabe Brown: «Una situazione che succede tantissime volte: la comparazione di Gabe e squadra tra inizio anno e fine anno. Penso che Gabe non abbia giocato bene, non come mi aspettavo a inizio anno, di sicuro. Ma Gabe deve giocare difesa e rimbalzo, dell’attacco non dobbiamo preoccuparci. Vale per lui ma per tutti quanti».
Sull’episodio dell’espulsione di Alviti: «Penso che Davide aveva fatto una gran difesa, come in quasi tutta la gara. Non credo che abbia voluto colpire in faccia Gorham, ma solo spingerlo giù».
Sull’eventuale intervento sul mercato: «Varese è un’organizzazione che fa sempre scouting. Non ho parlato con nessuno perché penso che questa squadra possa fare bene così. Se scegli un giocatore oggi il giocatore scelto gioca tra due o tre settimane, non è un errore che dobbiamo fare adesso, dobbiamo pensare ad allenarci bene in settimana e a giocare bene con Trento».
«Il mio sogno da allenatore della Pallacanestro Varese è che quando i tifosi vedano la squadra pensino che stiamo dando la pelle. Quando faccio errori li faccio in maniera onesta, mi sento parte di Varese».
Qui sotto il video della puntata integrale.