I racconti del grande ciclismo di Francesco Moser hanno intrattenuto e divertito gli appassionati che hanno occupato Salone Estense per l’evento Il campione si racconta, organizzato dalla Società Ciclistica Alfredo Binda all’interno del programma del Binda Cycling Fetsival.

E che campione: il ciclista italiano più vincente della storia del ciclismo, con 273 vittorie si è lasciato ascoltare dal pubblico con i suoi aneddoti e racconti legati a luoghi, compagni e gare, vinte e perse.

Presente ovviamente Renzo Oldani, patron della Società Ciclistica Alfredo Binda, ma anche Enzo Laforgia, assessore alla Cultura del Comune di Varese, e Mauro Vitiello, presidente di Camera di Commercio. Anche Fabio Aru, ex ciclista professionista.

Tra le gare vinte anche due Tre Valli Varesine (nel 1976 e nel 1978), gara che martedì tornerà con l’edizione numero centotre ad animare le strade della città. E Moser, a oggi, è anche l’ultimo ad averla vinta indossando la maglia di campione del mondo. Mai come quest’anno, questa statistica rischia di essere aggiornata, con un Pogacar in formissima.

«Se Pogacar decide di vincere ha sicuramente tutte le carte in regola per farlo - afferma Moser - L’ho visto ai Mondiali, quando è andato via così presto ho pensato che dietro per riprenderlo dovevano organizzarsi subito, cosa non hanno fatto. Non si era mai visto un mondiale vinto così. Se voi batterlo non devi perderlo di vista, quando prende il largo non lo prendi più».

Pogacar può raggiungere le 273 vittorie di Moser? «È ancora giovane e ha tempo, dipende se continuerà o si stancherà. Penso anche a Merckx e Hinault che hanno smesso giovani».

Il campionissimo esalta il ciclismo di oggi, affermando che si assiste a imprese individuali che non si vedevano da anni grazie a sei o sette elementi che riescono a primeggiare. Ma niente paragoni tra lui e i corridori di oggi: «Fare paragoni a distanza è praticamente impossibile».

Lo dice uno che in carriera ha esultato non poche volte: un Giro d’Italia, una Milano-Sanremo, due Giri di Lombardia, tre Parigi-Roubaix, una Freccia Vallone, due Mondiali (uno su strada e uno su pista) e molto altro.

Ed è attraverso i racconti di queste e molte altre che si snodano i racconti di Moser, passando anche dalla rivalità con Beppe Saronni, i cui saluti sono stati recapitati tramite Renzo Oldani.

E sulla crisi del ciclismo italiano, Moser si esprime così: «Darei la colpa al fatto che non abbiamo squadre importanti. Ci sono dei cicli, ci sono sempre stati corridori forti e meno forti, ci manca in questo momento un Nibali che ha vinto giri e classiche. Lui è stato l’ultimo italiano importante, speriamo che ne arrivi presto un altro».

Successivamente all’incontro, un aperitivo si è tenuto ai Giardini Estensi, dove fino a martedì è allestito il Race Village della Tre Valli Varesine.

La serata proseguirà con lo spettacolo teatrale Una vita sui pedali, presso la tensostruttura sempre ai Giardini Estensi.