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Busto Arsizio | 28 settembre 2024, 06:00

Comunità Giovanile, un viaggio lungo 35 anni

Lo storico sodalizio riparte con una due giorni di festa e la presentazione della nuova stagione: «Da noi sono passate generazioni. Ricominciamo dai giovani, senza dimenticare il nucleo fondante e quanti, nel tempo, hanno avuto Comunità Giovanile come punto di riferimento»

Un incontro nella sede di vicolo Carpi - Foto dalla pagina Fb di Comunità Giovanile

Un incontro nella sede di vicolo Carpi - Foto dalla pagina Fb di Comunità Giovanile

Dare seguito a una ritrovata vivacità, celebrare i suoi 35 anni, offrire occasioni d’incontro: Comunità Giovanile fa festa, con una due giorni di approfondimenti, convivialità, musica (locandina in fondo).

Oggi, sabato 28 settembre, in vicolo Carpi, si parla di “Essere comunità – Orientamenti per il militante identitario”, fortunata opera di Marco Scatarzi. L'autore, oltre che direttore di Passaggio al bosco Edizioni, sarà in vicolo Carpi alle 15.30. Dalle 16.30, viaggio nella storia della Comunità attraverso maglie, foto e locandine, tracce di un percorso iniziato nel 1989. A seguire, cena comunitaria.

Domenica 29, a partire dalle 18, presentazione della nuova stagione, aperitivo per vecchi e nuovi comunitari, musica dal vivo con “Sköll”

«Da qui – fa il punto l’associazione, forte di un consiglio rinnovato e presieduta da Alessandro Bernucca – sono passate generazioni, ci siamo incontrati e reincontrati. È da questo che ricominciamo, dal nucleo fondante, dalle giovani leve che oggi sono nel direttivo, da quanti, nel tempo, hanno avuto Comunità Giovanile come punto di riferimento. Non è un caso che sabato, dopo l’incontro su “Essere comunità”, titolo e tema intonati alla nostra realtà, sono previsti interventi dei ragazzi come della “vecchia guardia”. Senza dimenticare una nostra caratteristica: la disponibilità al confronto».

Inevitabile riferimento a polemiche anche recentissime: il Comitato Antifascista di Busto Arsizio è intervenuto per un concerto, ospitato da Comunità Giovanile, con band come “Nativi” e “Bullets”. «Ad alcuni piace accusare, si fermano lì – si taglia corto in vicolo Carpi – noi ripetiamo che la nostra porta è aperta a tutti. Pensiamo ci sia bisogno di questo: le chiusure del Covid hanno lasciato il segno, è arrivato il momento di ripartire».

S.T.

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