Basket - 26 settembre 2024, 19:56

Sono Herman e penso positivo: «Brescia è forte, ma noi siamo preparati. Vorrei una Varese capace di coinvolgere la sua gente»

Si avvicina l'esordio in campionato contro la Germani e la prima ufficiale sulla panchina biancorossa del coach argentino: «Sarà una partita speciale, ma che si vinca o che si perda continueremo a lavorare. Bilan? Fortissimo, ma noi siamo più veloci. I playoff? Pensiamo prima a vincere 12 partite per la salvezza, poi vedremo: il primo obiettivo è diventare una squadra vera»

Herman Mandole

Herman Mandole

«Timore? Non parlerei di timore: Brescia è forte, fa sempre grandi sforzi economici per avere i giocatori italiani e stranieri migliori. Ma noi siamo preparati per controbattere a tutti i loro punti forti: dobbiamo giocare con il cuore, dobbiamo finire la partita pensando di aver dato tutto».

La prima è ormai arrivata ed è soprattutto la sua prima, ammesso e concesso che l’allenatore è sempre la copertina di una squadra di basket. E allora Herman Mandole non sorprende in questo passo d’esordio: senza ombre, aperto, sicuro di sé, soprattutto positivo.

Una parola, quest'ultima, anzi un senso di marcia, che nella Varese del basket non pare mai facile da prendere.

Invece l'argentino è così, non è costruito e soprattutto questa sua dimensione non si pone come un tentativo di negare quella degli altri . Gli fai notare il precampionato claudicante? Lui ti risponde che  è vero, ma che con il suo staff si è concentrato sui piccoli miglioramenti che di partita in partita ci sono stati. Sei preoccupato per le assenze di Mannion? Lui ti invita a pensare che però nel frattempo «abbiamo riscoperto Librizzi e adesso abbiamo un giocatore in più». Sottolinei la forza della Germani? Lui, pur non negandola, guarda solo a quello che può controllare come coach della Openjobmetis, non agli altri.

Penso positivo: canta Herman.

«Sono tranquillo, ho fiducia per domenica ma soprattutto per la stagione. Sono tranquillo della squadra che abbiamo costruito e non voglio pensare a quello che manca. Domenica sarà una partita speciale, ma poi bisognerà comunque continuare a lavorare, che si vinca o che si perda. Il game plan? Vogliamo portarli a giocare 1vs1 sempre, limitarli nei rimbalzi offensivi e non lasciarli schierare in difesa. Dovremo essere bravi ad avere un ritmo alto in attacco, giocando con grande energia, usare il corpo e pareggiare la loro fisicità».

Sa di avere i tifosi con lui, li carica: «Tanti nostri giocatori non sanno ancora cosa significhi giocare per i nostri supporter e presto lo scopriranno. A loro ho detto solo una cosa: fare in modo di essere una squadra che sappia coinvolgere la nostra gente, una squadra di cui essere orgogliosi. 2400 abbonati sono una pressione? No, la pressione c’è comunque per ogni allenatore che allena Varese. Spero anzi che fra una settimana diventino 3000». 

Si parla di difesa e il mantra è sempre quello. Il “penso positivo” qui concorda con il senso d’urgenza: «Abbiamo avuto partite buone e altre meno in difesa in precampionato. Abbiamo fatto male con Cremona, Trento, Reggio Emilia, mentre con Real e Minorca abbiamo fatto bene e penso che possiamo replicare queste prove. Io ho fiducia nella squadra e credo tantissimo nei miei giocatori».

Il primo esame sarà Bilan, un fuoriclasse che 365 giorni fa giocò contro i “bambini” al cospetto dei prealpini: «Kao e Fall dovranno essere bravi per rimanere in campo senza fare falli, ma credo che anche Brescia debba preoccuparsi su come fermarli. Bilan è più pesante di Kao in attacco ma anche più lento. Sono due stili di gioco differenti e vedremo chi avrà la meglio. Stiamo parlando tanto con Kao, con Reggio Emilia ha fatto troppi falli subito, deve essere più bravo a gestire questa situazione». 

A proposito di Kao: lo vedremo anche in attacco con Mannion presente? «L’assenza di Nico è stata pesante perché giocare senza di lui è difficile per i suoi compagni. Penso che con il suo rientro Kao avrà modo di sfruttare il suo talento atletico, ma lui sa che deve essere importante per noi anche senza segnare».

Dalla difesa ai rimbalzi: «L’aiuto dei giocatori perimetrali ai lunghi sarà fondamentale, è solo una questione di crescita, sono quelli degli esterni che ci sono mancati nelle partite in cui siamo andati pesantemente sotto a Minorca».

L’altro giorno, alla presentazione della squadra ai tifosi, il gm Horowitz si è lanciato con un “puntiamo ai playoff” Mandole è d’accordo? «È un’opinione, a me piacerebbe tantissimo farli, il nostro primo obiettivo però è essere una squadra brava in difesa, in attacco e che gioca con fiducia. Poi abbiamo l’ambizione di vincere tutte le partite, più ne vinci prima e più hai libertà di testa nel giocare dopo. Il tema non è volere o non volere i playoff, quello è scontato, il vero tema è come raggiungere questo obiettivo ed è quello che ho detto prima: difendere bene, attaccare bene, vivere in un ambiente entusiasta e guardare partita dopo partita. Parlando si può dire tutto ma poi la verità è solo quello che dimostri in campo. Arriviamo a 12 vittorie per ottenere la salvezza, poi penseremo a prenderne 16 per conquistare la post season».

Infine un pensiero per Giancarlo Ferrero: «Io ho un bel rapporto con Giancarlo, abbiamo parlato tantissimo questa estate. Gli voglio bene, so quello che rappresenta per Varese e so che lui vuole bene a Varese. E’ un rapporto così forte che non l’ho mai visto in vita mia. Sono sicuro che lui farà di tutto per vincere domenica ma non cambierà nulla. Quando lo vedrò lo abbraccerò e sarà bellissimo rivederlo».

F. Gan.


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