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Sport | 24 settembre 2024, 21:13

FOTO e VIDEO - Grande successo per il “Tete Day” ad Azzate

Una celebrazione indimenticabile nel suo paese per l’oro olimpico Nicolò Martinenghi, accolto da amici, parenti, tifosi e concittadini

Nicolò Martinenghi, 25 anni, celebrato dalla sua Azzate (foto Michele Del Re)

Nicolò Martinenghi, 25 anni, celebrato dalla sua Azzate (foto Michele Del Re)

Un’atmosfera elettrizzante ha pervaso questa sera il Belvedere di piazza Ghiringhelli, dove una folla entusiasta si è radunata per rendere omaggio al figlio di Azzate Nicolò Martinenghi, il campione olimpico che ha regalato all’Italia un trionfo memorabile lo scorso 28 luglio, conquistando l’oro nella finale dei 100 rana a Parigi per soli due centesimi. 

Il "Tete Day", organizzato dal Comune di Azzate, ha richiamato centinaia di persone pronte a celebrare il loro eroe locale. A presentare l'evento, l’assessore Antonio Triveri, che ha passato il testimone al sindaco Simone Raffaele per l'apertura ufficiale. «Dal 28 luglio, Azzate è sul tetto del mondo grazie a Nicolò - ha dichiarato Raffaele con emozione - Il suo successo ci insegna che inseguire i propri sogni con passione, determinazione e amore può portare all’immortalità, come ha fatto lui con il suo oro olimpico».

L’evento ha avuto toni solenni ma vibranti, con momenti di sincera commozione. Tra i presenti, Salvatore Pasquariello, prefetto della provincia, ha inviato i suoi personali complimenti a Martinenghi nonostante fosse malato: «La comunità si aspetta da te un esempio, Nicolò, soprattutto per i più piccoli. Ad majora!».

La giovane Eleonora, sindaca dei ragazzi, ha portato i saluti dei bambini di Azzate, aggiungendo un tocco di freschezza e spontaneità a una serata che ha saputo coinvolgere tutte le generazioni. Don Cesare e Don Gioele hanno poi ricordato l’importanza di non nascondere i propri talenti.

Sul palco, non potevano mancare le figure che hanno accompagnato Nicolò lungo il suo percorso di crescita. Laura Villani, sua insegnante alla scuola dell’infanzia, lo ha descritto con affetto: «Nicolò era vivace, con l’argento vivo addosso, già da bambino era speciale». Nicoletta Manenti, insegnante delle medie, ha ricordato quanto fosse difficile conciliare lo sport con lo studio, una sfida che Nicolò ha superato con successo. Cinzia Ghisellini, responsabile dello sport al Liceo Pantani di Busto Arsizio, ha sottolineato la determinazione del giovane atleta: «I ragazzi che eccellono nello sport affrontano una fatica doppia, ed è importante che questa storia sia un esempio per tutti». 

Chiara Monzani, insegnante di psicologia dello sport, ha raccontato di un Nicolò sempre curioso e affamato di conoscenza: «Motivazione, tenacia e resilienza sono le parole che descrivono meglio chi è Nicolò».

Uno dei momenti più toccanti è stato sicuramente l’intervento del suo allenatore, Marco Pedoja, con cui Martinenghi ha condiviso non solo i successi ma anche le difficoltà del percorso: «È stato un viaggio fatto di gioie immense ma anche di momenti difficili, che ci hanno portato fin qui».

L’applauso più fragoroso è arrivato quando Nicolò è salito sul palco con i genitori e il fratello, ringraziando la comunità per il sostegno costante. Nel suo discorso, il campione ha confessato di aver vissuto un blackout emozionale dopo la vittoria: «Dopo l’oro ho avuto due o tre ore di vuoto totale. Mi sono preso un mese e mezzo di vacanza per riposare, e solo adesso riesco a percepire veramente quello che ho fatto». Con umiltà e trasparenza ha aggiunto: «Ho perso più gare di quante ne abbia vinte, ma posso solo cercare di insegnare come raggiungere un sogno. Sono Tete, l’amico e il compagno, e insieme a voi voglio continuare a sognare»·

Il pubblico si è emozionato nuovamente quando sul maxischermo sono state proiettate le ultime due vasche della finale olimpica, culminata con l’esplosione di gioia per l’oro di Martinenghi. 

A suggellare la serata, il sindaco Raffaele ha consegnato a Nicolò alcuni riconoscimenti speciali, tra cui una targa con i cerchi olimpici, e ha svelato l’installazione di un monumento dedicato al campione, intitolato “L’orizzonte di Tete,” collocato proprio sul Belvedere, per ricordare per sempre l’impresa del giovane atleta.

La cittadinanza di Azzate si è poi unita nel canto dell’Inno di Mameli, guidato dal campione stesso, creando un momento di forte unione e orgoglio collettivo.

La serata si è conclusa tra sorrisi, foto e autografi, con i giovani di Azzate che hanno trovato in Nicolò un modello di dedizione e successo.

Sotto la fotogallery di Michele Del Re

Alice Mometti

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