Varese - 24 settembre 2024, 10:27

Celebrato a Varese l'81esimo anniversario del sacrificio di Salvo d'Acquisto

Una breve cerimonia si è tenuta nei pressi del monumento commemorativo collocato in piazzale Mafalda di Savoia. Presenti il sindaco Galimberti, il comandante provinciale dei carabinieri Gagliardo e il viceprefetto vicario De Fanti

Alle 09.00 di ieri mattina 23 settembre i Carabinieri del Comando Provinciale di Varese, con una breve cerimonia tenutasi presso il monumento commemorativo collocato in piazzale Mafalda di Savoia, hanno celebrato l’81° anniversario dell’eroico sacrificio posto in essere dal Vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, nei giorni tumultuosi susseguenti l’armistizio dell’8 settembre 1943, allorquando non esitò a donare la propria vita per salvare un gruppo di civili durante un rastrellamento delle truppe naziste.

Alla cerimonia, che ha visto la deposizione di una corona d’alloro, hanno preso parte autorità provinciali quali il Vice Prefetto Vicario, Dott. Fabio De Fanti, il Sindaco di Varese, Avv. Davide Galimberti, nonché rappresentanti della Questura e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, che sono state accolti dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Marco Gagliardo. Presente anche una rappresentanza della Sezione ANC di Varese e dell’ANFOR.

La MOVM Salvo D’Acquisto, originario di Napoli, si era arruolato nell’Arma nel 1939. Volontario nella Campagna d’Africa, nel 1942 era stato avviato alla Scuola Centrale Carabinieri Reali di Firenze per frequentare il corso per la promozione a Vicebrigadiere, venendo successivamente destinato, nel dicembre del medesimo anno, alla Stazione di Torrimpietra, vicino Roma.

Dopo l’8 settembre 1943 un reparto di paracadutisti tedeschi si era accasermato presso alcune vecchie postazioni nelle vicinanze della Torre di Palidoro, area ricompresa nel territorio della Stazione di Torrimpietra.

Nel pomeriggio del 22 settembre, alcuni di detti soldati, nell’ispezionare casse di munizioni e altro materiale esplodente abbandonato in loco, vennero investiti da un’esplosione; nella circostanza, due di loro morirono e due rimasero feriti.

Il comandante di quel reparto tedesco attribuì la responsabilità dell’accaduto ad un attentato e intimò quindi alla locale Stazione di collaborare all’individuazione dei colpevoli, minacciando una rappresaglia se entro l’alba non fossero stati individuati.

Nonostante il Vicebrigadiere D’Acquisto avesse indicato che da quanto accertato l’evento era da considerarsi accidentale, i soldati tedeschi rimasero sulle proprie posizioni e il 23 settembre eseguirono dei rastrellamenti, catturando 23 persone, che furono inizialmente condotte nella piazza principale di Palidoro ed ivi sottoposti ad un sommario interrogatorio. Nella medesima piazza fu condotto anche il Vicebrigadiere D’Acquisto, tenuto in disparte e sotto stretta sorveglianza, il quale, seppur malmenato ripetutamente, ribadì che le persone presenti erano tutte innocenti, non potendoci essere colpevoli dal momento che l’evento era stato accidentale.

Tutti gli ostaggi, compreso il sottufficiale, furono quindi condotti nei pressi della Torre di Palidoro e lì costretti a scavare una fossa comune, per la loro prossima fucilazione. Quando ormai tutti gli ostaggi si erano rassegnati al loro destino, il Vicebrigadiere D’Acquisto parlò con un ufficiale tedesco e poco dopo furono tutti liberati, tranne il valoroso carabiniere, che venne giustiziato.

Per l’eroico gesto gli è stata tributata la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Redazione