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Busto Arsizio | 17 settembre 2024, 20:45

La demenza, i pazienti, le famiglie e il lavoro che non finirà mai: convegno ai Molini Marzoli

Incontro nell’ambito delle iniziative legate alla Giornata mondiale dell’Alzheimer. I cambiamenti nella società, l’importanza della diagnosi precoce e della rete dei servizi, il ruolo di formazione e certificazione nell’assistenza. L’assessore Paola Reguzzoni: «Ci salva il fenomeno migratorio». Roxana Hernandez, Abici punto Domina: «Non chiamiamo più badanti le assistenti familiari»

I lavori del convegno ai Molini Marzoli

I lavori del convegno ai Molini Marzoli

Buon riscontro di pubblico per “La demenza e gli assistenti familiari badanti”, il convegno ospitato ai Molini Marzoli, primo degli appuntamenti rientranti in un programma di iniziative organizzato in prossimità del 21 settembre, Giornata Mondiale dell’Alzheimer (vedi QUI). Lavori coordinati dal consigliere comunale Alessandro Albani, interventi istituzionali dell’eurodeputata Isabella Tovaglieri (messaggio video dal Parlamento Europeo), del sindaco, Emanuele Antonelli, e di Emanuele Monti, presidente della IX Commissione Sostenibilità sociale di Regione Lombardia (c’erano anche i consiglieri comunali Maurizio Maggioni e Simone Orsi).

Stefania Maffei, geriatra, codirettrice di Alzheimer Cafè, ha inquadrato la questione demenza con la forza dei numeri: 1,2 milioni di persone colpite in Italia oggi, destinati a raddoppiare nel 2050 (tra il 60 e il 70 per cento è/sarà costituito da affetti da Alzheimer), 900mila caregiver attualmente coinvolti, 8-12 anni il tempo medio della malattia. «La qualità di vita della persona – ha scandito – deve essere garantita fino alla fine».

La direttrice di Rsa Accorsi, Sara Gioia, ha lanciato un appello a informarsi e ad agire: «Occorre superare la frammentazione dei servizi e la burocrazia, fare rete serve per rispondere ai bisogni, anche per diminuire i ricoveri. Ci sono sostegni e aiuti che non sempre si conoscono, psicologici, economici, per le difficoltà organizzative e gestionali, per fare la cosa giusta nel momento giusto».

Anna Sciò, direttrice di Domina - Associazione nazionale datori di lavoro domestico, due milioni di famiglie rappresentate, ha sottolineato il bisogno crescente «…di personale domestico formato e certificato, anche in considerazione di rapporti di lavoro/convivenza sempre più numerosi». Quasi un assist per Roxana Hernandez, Abici Punto Domina: «La ricerca di “badanti” è in aumento, la disponibilità di personale formato e qualificato è insufficiente». Ricordata una lunga storia del lavoro domestico, segnata dall’importanza sempre maggiore dell’accudimento: «Nel 2019 l’Italia è intervenuta per prima nel normare il settore, indicando tutte le competenze per essere assistente familiare. La definizione “badante” oggi non è adatta, è più giusto parlare di assistenti familiari. Il loro lavoro, visto l’andamento demografico, non finirà mai».

«Ringrazio tutte quelle che operano a Busto» si è collegata l’assessore ai Servizi sociali, Paola Reguzzoni, prima di elencare le azioni portate avanti dal Comune: servizi a domicilio non continuativi, anche per pasti, trasporti (con la collaborazione di associazioni), sostegni al nucleo familiare, ricoveri di sollievo che consentono pause ai caregiver. Il tutto con una sottolineatura: «In questo ambito siamo salvati dal fenomeno migratorio».

Prossimo appuntamento giovedì 19 settembre, dalle ore 19.30, al Taste di Busto Arsizio: serata benefica, patrocinata dal Comune. Parte del ricavato sarà devoluto ad Alzheimer Café Accorsi. Per l’occasione, dopo l’aperitivo, il vigile palermitano di Zelig Francesco Rizzuto proporrà uno spettacolo comico. A seguire, musica e intrattenimento con DadaVoice. Info e iscrizioni sui canali di Alzheimer Café Accorsi.

Stefano Tosi

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