Busto Arsizio - 11 settembre 2024, 18:08

Marta Cammilletti, 40 anni, batte anche gli infortuni e (ri)vince a Berlino: «Ho stretto i denti, perché devo essere un esempio»

L'atleta, nonché general manager della Pro Patria Scherma, stupisce ancora recuperando dopo l'operazione e conquista l'open in terra tedesca: «Come posso chiedere se no coraggio ai ragazzi?». Intanto presenta il nuovo programma della società: con un'occasione speciale per coloro che non hanno mai praticato questo sport

La vittoria e sotto la serata di presentazione del programma della Pro Patria Scherma

Un anno, più di un grave infortunio, un'operazione e tanta fatica per recuperare dopo: così Marta Cammilletti conquista l'open internazionale di Berlino. Un bis, ottenuto a quarant'anni, che racconta tanto di lei e del potere dello sport.

Continua a stupire l'atleta della Pro Patria Scherma, che è diventata anche general manager della società di Busto Arsizio guidata da Marino Vago. E questo nuovo risultato ottenuto a un prezzo alto fa scaturire una domanda: perché soffrire e battersi tanto, quando già si ha una carriera così luminosa?

Marta è più diretta: «Chi me lo fa fare, vuoi dire? La passione per questo mio sport, inoltre voglio continuare a essere un esempio per i più giovani. E l'esempio dev'essere credibile. Non posso chiedere ai ragazzi di avere coraggio e poi mollare io. Ce la potrò fare».

Sì, ce l'ha fatta, Marta, anche questa volta. A fare questo, a fare tutto, perché ricordiamo che lei è anche imprenditrice (cofondatrice di Over the Bumps, oggi con oltre venti collaboratori), mamma e appunto impegnata anche nella gestione della società sportiva. 

Torniamo indietro, a questo duro percorso per arrivare in Germania: «I primi mesi erano andati bene, poi ho avuto quei due gravi infortuni e ho dovuto operare il braccio. Ho tenuto duro...». Va e conquista il campionato italiano, ma un ennesimo infortunio sembra fermare tutto. «Non era facile da affrontare - ammette Marta Cammilleti - a quarant'anni. Ma quest'estate ho lavorato duro e ho deciso di riprovarci per un'altra stagione... Ecco allora una piccola zampata in terra tedesca. E tra qualche giorno parto per Bucarest». Missione Coppa del Mondo.

Marta lo ribadisce: è un fuoco che la spinge a dare il meglio di se stessa, ma poi «mi sento responsabile verso lo staff che da un anno gestisco. Ieri abbiamo avuto una bellissima serata con 150 persone celebrando la stagione passata e dando il via a quella nuova. Abbiamo anche implementato lo staff con Matteo Manzotti e Federico Anelli, rinnovato il logo, rifatto sito e piano social». Poi la prima edizione del memorial dedicato al presidentissimo. Cesare Vago: è stato un enorme successo e diventerà anche internazionale il settembre prossimo.

Se l'anno alle spalle è stato intenso, il futuro lo sarà anche di più. «Abbiamo il corso per i bambini di 4, 5 anni - spiega - e poi abbiamo deciso di organizzare lezioni individuali per tutti dai 18 anni in su». In pausa pranzo andare in palestra? E perché non a scoprire la scherma, a ogni età: significa fitness, arte e disciplina. Ancora, il camp Pro Patria Scherma a giugno, il nuovo kit di tute e divise «grazie a una bellissima collaborazione con Grassi Spa ed Eurojersey». Verrà consegnato ai nuovi e a chi rinnova (attualmente circa 150 i tesserati e i numeri salgono). 

Perché, tanto più dopo la riforma dello sport, una società sportiva deve ragionare da azienda. Mai fermarsi, crescere. «Sì, come un'azienda dove rimane forte l'amore per quello che si fa e si conoscono i sogni di ogni singoli di atleta» conclude Marta.

Marilena Lualdi