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Busto Arsizio | 05 settembre 2024, 16:04

Dove osano le farfalle, gli amici e un cuore di mamma. «In vetta per ricordarsi: mai smettere di lottare»

La Casa di Chiara questo weekend affronta il Monte Vioz. Sarà Ale Moschillo a portare in cima la farfalla, esaudendo un desiderio della madre della piccola Chiara, scomparsa otto anni fa. Lo spirito e i particolari di questa meravigliosa avventura

Il gruppo nell'ultimo briefing

Il gruppo nell'ultimo briefing

Dove osano le farfalle, la loro bellezza e il loro coraggio, rappresentati così bene dalla piccola Chiara Cirigliano, la bimba scomparsa otto anni fa dopo due mesi di lotta per la vita. E continua a vivere la piccola, nei tanti gesti di supporto ai bambini malati o fortemente simbolici come questo.

Una farfalla da portare in vetta

Sarà un weekend speciale, quello che si avvicina, per l'associazione "La Casa di Chiara" che questa volta andrà alla conquista della vetta del Monte Vioz. L'anno scorso la missione era andata in porto sulla vetta Rocciamelone, la montagna delle Alpi Graie, alta 3.538 metri (LEGGI QUI).

Il Monte Vioz è 3.645 metri e appartiene al gruppo Ortles Cevedale nelle Alpi Retiche meridionali. Si trova lungo la linea di confine tra la Lombardia (Sondrio) e il Trentino-Alto Adige (Trento), spiega papà Marco Cirigliano. Che racconta: «La spedizione passerà la notte del sabato al rifugio Mantova, il più alto delle Alpi Orientali posto su un piccolo piano roccioso a quota 3.535 metri, ai piedi della cresta che conduce alla panoramica vetta del monte Vioz, all’interno del parco nazionale dello Stelvio nel gruppo Ortles Cevedale in alta val di Peio».

Ecco il team a confronto nella foto, durante il briefing di martedì scorso: è composto da  Marco Cirigliano, Jo Jo, Pulci, Ganzo, Beppe, Dema, Loreto e Ale Moschillo. Sarà quest'ultimo a portare la farfalla, simbolo di Chiara: a fare la scelta, come sempre, mamma Stefania. Gliel'ha affidata, con dolcezza ed emozione, e quando lui ha manifestato la sua riconoscenza, la madre di Chiara gli ha risposto: «Grazie a te e tutti voi per il cuore che ci mettete e come sempre ho le lacrime agli occhi. BUONA SALITA IN VETTA A TUTTI».

Il messaggio

«Visto il prestare sempre la massima attenzione e rispetto alla montagna, il gruppo guarderà fino all'ultimo il meteo prima di iniziare la scalata  - precisa papà Marco - È l'ottava impresa sempre piena di significato e di tante emozioni. Fra tutte amicizia e amore, sacrificio e lotta, bellezza e speranza».

La prima scalata avvenne nel luglio 2017, al Bivacco Bobba ai piedi del Monte Cervino. Un'iniziativa che aveva emozionato profondamente tutti i protagonisti e che poi si è ripetuta, cambiando cornice e mantenendo lo spirito.

È importante salire fin lassù, ma c'è un aspetto a cui si tiene e che non si lega unicamente alla presenza fisica: «Alcuni amici non potranno prendere parte a questa spedizione, ma come loro là in alto porteremo tutti pensando sempre che bisogna vivere e non smettere mai di lottare».

Ma. Lu.

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