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Varese | 29 agosto 2024, 13:11

Varese città sicura, lo dice il Ministero

Il capoluogo ha un indice troppo basso per accedere ai finanziamenti del Governo per il potenziamento della videosorveglianza. Assessore Catalano: «Ben venga il dato dell'indice di sicurezza varesino ma 19 milioni stanziati per tutti i comuni italiani sono troppo pochi, il Governo non fa abbastanza su questo tema. Avevamo chiesto risorse per potenziare le telecamere a San Fermo e Sacro Monte, andiamo avanti lo stesso»

Varese città sicura, lo dice il Ministero

Varese è una città sicura, lo dice l’indice di sicurezza calcolato dal Ministero degli Interni per accedere ai bandi attraverso cui il Governo finanzia l’installazione di nuove telecamere nei Comuni. Per poter infatti accedere al bando le amministrazioni devono avere un indice di sicurezza, in rapporto agli abitanti, tale da rientrare nella graduatoria dei 240 comuni che possono ottenere il finanziamento. Più è alto l’indice, e quindi il numero di fenomeni delittuosi in rapporto alla popolazione, e più si potrà sperare di accedere alle risorse. Varese, con il suo indice molto basso (1639,19 su 78.819 abitanti), si posiziona oltre la seicentesima posizione. 

“Dal bando del Ministero ricaviamo due notizie – commenta l’assessore alla Polizia locale Raffaele Catalano – la prima è che con l’indice certificato dal Governo, Varese risulta una città sicura. Il secondo però è che il Governo ha messo a disposizione per tutti i comuni di Italia solo 19 milioni per potenziare la videosorveglianza. Una cifra che consente a solo 240 amministrazioni di accedere alle risorse e dunque non sufficiente a coprire le esigenze di un numero ampio di amministrazioni”.

Il progetto con cui il Comune di Varese ha partecipato al bando del Ministero prevedeva il potenziamento della videosorveglianza in tre ambiti cittadini: San Fermo, il centro e il Sacro Monte. 

“Questo ultimo sito, il borgo del Sacro Monte, sarà a partire da dicembre meta per i tantissimi pellegrini che parteciperanno all’anno del Giubileo – insiste l’assessore Catalano - Dunque alzare il livello di presidio in questa zona ci sembra importante e non comprendiamo come il Governo non condivida con noi questa esigenza. Siamo lieti di essere considerati città sicura ma chiediamo al Ministero di rivedere i parametri con cui distribuisce queste risorse, valutando anche fattori importanti come ad esempio quei territori italiani che saranno meta in occasione del Giubileo”.

L’amministrazione ha comunque aderito al fondo unico di giustizia, attraverso il quale porterà avanti il progetto di potenziamento della videosorveglianza a San Fermo e Sacro Monte con un progetto dal valore di 67mila euro.

“Noi proseguiremo con il nostro impegno e troveremo altre fonti di finanziamento – conclude l’assessore – ma da un Governo che da sempre usa la sicurezza come uno dei temi principali della sua comunicazione, ci aspettiamo più concretezza e visione pratica. I tagli agli enti locali sono già realtà da qualche anno ma sulla sicurezza pubblica ci aspetteremmo più sensibilità nello stare al fianco dei Comuni”.

Redazione

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