Territorio - 26 agosto 2024, 09:04

«Ho bevuto l'acqua delle pozzanghere e ogni notte passava da me una volpe». Così Giuseppina è sopravvissuta nel bosco

L'incredibile racconto della 89enne ritrovata domenica mattina dopo cinque giorni e quattro notti dispersa sulle montagne della Forcora: «Ho avuto un giramento di testa e sono scivolata: non avevo più la forza di spostarmi da quel terreno. Avvertivo intorno a me tanti animali e tutte le sere recitavo il Rosario. Non ho avuto paura, sentivo i soccorritori»

(Agostino Nicolò da LuinoNotizie.it) Come nei migliori film a lieto fine. E il lieto fine è arrivato, dopo cinque giorni e quattro notti, trascorse in un giaciglio fatto di felci sotto un faggio. Ieri intorno alle 11 Giuseppina Bardelli, più affettuosamente chiamata da tutti signora Pinuccia, è stata ritrovata nell’ultima zona non ancora mappata dai vigili del fuoco, quella compresa tra la cresta del monte Sirti e la strada che dalla Forcora conduce in località Monterecchio.

E pensare che sabato sera alcuni operatori, ormai senza speranza, volevano porre termine alle ricerche come da prassi: da più di 72 ore, infatti, erano impegnati giorno e notte, 24 ore su 24, nel ritrovare l’88enne caduta nel bosco mercoledì pomeriggio scorso, mentre era in cerca di funghi con il proprio figlio 57enne tra la Forcora e Monti di Pino, nel Comune di Maccagno con Pino e Veddasca.

Fortunatamente, però, le operazioni di ricerca sono andate avanti anche ieri mattina e dopo qualche ore alcuni operatori, mentre perlustravano l’ultima area non ancora battuta, hanno sentito le sue urla “aiuto, aiuto”, trovandola in una zona impervia e interamente coperta da felci.

A parte qualche frattura, la stanchezza e la sofferenza, anche a causa dei dolori e della disidratazione, l’88enne sta bene. Dopo le prime cure sul posto è stata successivamente trasportata all’ospedale Circolo di Varese, dove attualmente è ricoverata e dove è stata sottoposta ad esami e visite, prima di incontrare i figli Sergio e Roberto, con la nuora Stefania e i nipoti, tra l’affetto dei suoi più cari familiari e amici.

«Ho avuto un giramento di testa e sono scivolata – racconta Pinuccia Bardelli -. Ho provato a spostarmi ma non avevo forza a sufficienza su quel terreno. Non avevo paura perché sentivo i soccorsi intorno a me. Provavo a chiedere aiuto, ma non avevo abbastanza voce», fino al ieri mattina, quando è stata ritrovata.

Ma come ha trascorso questi giorni e queste notti fuori casa immersa completamente nella natura e nel bosco? «La sera mi preparavo un giaciglio sotto un faggio con le felci. Mi ricordavo dai tempi del CAI, inoltre, che fosse meglio dormire a pancia in giù e così ho fatto. Ho bevuto l’acqua delle pozzanghere nella terra», confessa ancora Pinuccia, iscritta da anni al CAI e appassionata di uscite con i soci in montagna.

«Quando arrivava il buio pregavo dicendo il rosario ed ogni notte una volpe passava da me, ma sentivo anche i fruscii e la presenza di altri animali. La volpe invece la vedevo chiaramente – prosegue ancora l’88enne -. Contavo i giorni e sapevo che c’erano ancora i soccorritori intorno, ho udito sia i droni che l’elicottero. Quando poi li ho sentiti vicino vicino ho gridato e per fortuna mi hanno riconosciuto. Rivedendo ieri pomeriggio i miei figli ho detto loro sorridendo “Mi sa che questa l’ho fatta grossa».

Pinuccia ha trascorso la scorsa notte in osservazione, ricoverata in ospedale. Insomma, una storia straordinaria, da film, che si è conclusa nel migliore dei modi, con la signora 88enne che nei prossimi giorni tornerà a casa e si farà accudire dai propri figli, che non vedevano l’ora di riabbracciarla. 

Agostino Nicolò da LuinoNotizie.it