Hockey - 26 agosto 2024, 15:23

Mastini, stasera noi ci siamo. Ricordando Fiori e aspettando Raimondi

Alle 20 il popolo giallonero si ritrova al palaghiaccio per il primo applauso ai giocatori dopo oltre 4 mesi: "Noi ci siamo all'inizio e ci saremo alla fine, qualunque cosa accada". Sotto la stella di Marco Fiori, che domani sera verrà ricordato alla chiesa di Masnago insieme a Nicolò De Peverelli nel 9° anniversario dalla scomparsa, con la speranza di rivedere in pista anche Edoardo Raimondi. Se esiste uno spirito che rende unici i Mastini, lo dobbiamo a uomini come lui

Puro spirito giallonero: tifo, Edoardo Raimondi, Marco Fiori

Dev'essere stata la stella più bella a fare cadere il raduno dei Mastini nei giorni in cui, ogni anno da nove anni, tutti quelli che amano questi colori guardano verso il cielo per assicurarsi che Marco sia ancora là, anzi qui, nello spazio del nostro cuore dove c'è spazio solo per lui.

Stretto nella sua maglia, sorridente con il volto da eterno bambino sopra il numero 57, l'uomo in più dei Mastini - che verrà ricordato domani sera insieme a Nicolò De Peverelli, compagno con le ali, nella messa delle ore 21 alla chiesa di Masnago - siederà sulla nuvola giallonera a osservare il ritorno in pista di nuovi e vecchi compagni (il 57 ha sempre giocato e giocherà sempre con noi) che, stasera poco dopo le 20, scenderanno sul ghiaccio per il momento più atteso dopo mesi di astinenza da hockey. Quello di un abbraccio e di un applauso, centinaia di abbracci e applausi, che valgono più di qualunque vittoria (o sconfitta, visto che a Varese i Mastini si applaudono anche quando perdono) perché sono gratuiti e autentici, profumano d'amore e passione che non si comprano al mercato: "Noi ci siamo all'inizio e ci saremo alla fine, qualunque cosa accada", diranno i tifosi che si sono dati appuntamento in via Albani.

Ci siamo, come Marco: perché non puoi togliere le stelle dal loro cielo. Ci siamo perché in pista ci sono giocatori cresciuti su questi spalti, diventati simboli di quella squadra che tifavano e sognavano da piccoli e che lasceranno il testimone ai loro figli o ai loro nipoti, che oggi hanno preso il loro posto in mezzo ai tifosi. Ci siamo perché abbiamo pianto, gioito, sofferto e goduto per arrivare fin qui. Perché non vediamo l'ora di riabbracciare gli amici di tifo, città, bandiera, spesso la nostra vera famiglia come quella che fa la differenza in spogliatoio. Perché avvicinarci la sera al palaghiaccio con le luci accese, sbirciare da lontano la pista e le gradinate, aprire quella porta e poter dire "rieccoci a casa" è una sensazione che non può essere descritta a parole, va solo vissuta fino dall'inizio alla fine.

E infine ci siamo perché insieme ad Andrea, Marcello, Michael, Erik, Gianluca, Alessio, Rocco, Marco, Sebastian, Leonardo, Andrea, Filippo, Dennis, Nicolò, William Makinen, Mikael Kuronen, Filippo e Marco Matonti, Dylan Ghiglione, Andrea Fornasetti e Gaber Glavic noi ci aspettiamo di vedere anche Edoardo Raimondi, senza se e senza ma. Se noi amiamo i Mastini e se esiste uno spirito che li rende diversi da qualunque altra squadra, lo dobbiamo a uomini come lui.

Andrea Confalonieri


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