I soliti italiani? No visto che, come capita spesso durante una vacanza all’estero, sono nella maggioranza dei casi i turisti stranieri a fare gli “italiani”, anche se ormai anche quello di dipingerci come casinisti e irrispettosi delle regole è un abusato e sorpassato luogo comune.
Ce ne accorgiamo in tanti, dagli aeroporti a pranzi e cene negli alberghi dove i primi a osservare la fila o a mettere in riga i bambini più indisciplinati siamo spesso (solo) noi, scavalcati a destra e a manca da pie' o mani veloci francesi, inglesi e tedesche pronte a intrufolarsi e fiondarsi sul buffet. Per non dire della mise in sala ristorante: non siamo certo noi quelli che si presentano in bermuda, infradito, calzettoni neri alti da jogging e attillate canottiere sotto cui risaltano le forme più disparate.
Ieri sulla lunga spiaggia bianca di Marmari a Kos, isola della Grecia nell’Egeo, è capitato di vedere il passeggio dei bagnanti interrotto da un Suv arrivato a scaricare una famigliola felice direttamente… in acqua. Portiera spalancata in attesa del bagno collettivo, papino non ha avuto alcuna difficoltà nel trovare parcheggio, arrivando direttamente sul bagnasciuga e fermandosi lì, anche se gli spazi dove lasciare il proprio mezzo qui sono sconfinati, nelle piazzole e nelle vie in terra battuta che fiancheggiano le coste.
La speranza di qualcuno è che l’Egeo, spesso capace di mareggiate improvvise per i venti impetuosi che soffiano su questo lato dell’isola, abbia sistemato le cose di lì a poco, portandosi via il Suv invasore e lasciando gli occupanti a piedi, e in mutande, al loro sacrosanto bagno.