Territorio - 17 agosto 2024, 17:29

Dalla vetta del K2 al ritorno a casa: Tommaso Lamantia orgoglio del Varesotto

Questa mattina a Palazzo Serbelloni a Luino la consegna di una targa allo sportivo 42enne che è entrato nella storia dell'alpinismo. «Per me una doppia soddisfazione, questo riconoscimento significa tanto»

(foto LuinoNotizie.it)

(di Agostino Nicolò da LuinoNotizie.it) «A Tommaso Lamantia e alla potenza di un grande sogno: la conquista della vetta del K2». Questa la frase scritta nella targa che stamane il sindaco Enrico Bianchi, insieme all’assessore allo Sport Ivan Martinelli, ha consegnato ad uno dei suoi cittadini più illustri, con una cerimonia che si è svolta presso Palazzo Serbelloni.

L’alpinista 42enne, che ha recentemente conquistato la vetta del K2, la montagna più difficile e pericolosa al mondo, è stato insignito di una targa che riconosce la sua straordinaria impresa e il suo contributo all’alpinismo. «Per me una doppia soddisfazione, questo riconoscimento significa tanto», ha dichiarato Tommaso, visibilmente emozionato, davanti a un pubblico composto da autorità locali, membri del CAI Luino, familiari e rappresentanti della comunità.

Tommaso, che ha iniziato ad appassionarsi di alpinismo con il CAI Laveno, oggi è un accademico del CAI e soccorritore in capo alla Stazione di Varese del Soccorso alpino e speleologico. «È stata un’esperienza meravigliosa durata due mesi circa, un sogno che si è avverato, ma senza calcoli studiati nel minimo dettaglio non sarebbe stato possibile. Sono partito dal campo 3 alle 2.28 di mattina, da 7.300 metri, arrivando ad 8.600 metri alle 16.45. Non avevo pensieri dopo aver raggiunto la vetta, ma ero solo concentrato a non fare cavolate. Tutti i versanti del K2 sono difficili, compreso il cosiddetto “Collo di Bottiglia”, da 7.800 in avanti».

«Sono salito in vetta da solo, il mio compagno una volta arrivati al campo 4 aveva ormai perso le energie – ha continuato Tommaso -. Se avessimo riposato avremmo finito troppo tardi e sarebbe stato troppo rischioso. Così sono partito e avevo solo un satellitare per comunicare tramite messaggi testuali. C’era preoccupazione da parte sua e da parte di alcune ragazze di una spedizione femminile, ma ce l’ho fatta. Sono rientrato al campo 3 alle 21.30, senza luce. Insomma, siamo partiti e tornati con il buio. C’erano tratti mentre scendevo in cui per fare 300 metri facevo 20 passi alla volta… mi sedevo, respiravo e mi rialzavo… (raccontava sorridendo ricordando quei momenti, ndr)».

Franco Vitella, intervenuto in rappresentanza di Confcommercio Ascom Luino, ha voluto sottolineare l’importanza di questa celebrazione per l’intera comunità: «Siamo qui perché Tommaso è un luinese, e questo è un segno tangibile della nostra vicinanza. Confcommercio oggi è presente perché da sempre è impegnata sul territorio, e questa impresa è legata anche al turismo sportivo, che nel nostro caso specifico è evidenziato dalla sentieristica realizzata, sistemata e segnalata con il GPS grazie al grande lavoro del CAI Luino, con il presidente Adriano Rinaldin e Sergio Peduzzi».

«La montagna è un luogo fantastico in cui andare, ma bisogna farlo con la testa. Ad ottobre con tutta probabilità organizzeremo un incontro per raccontare a tutti questa straordinaria impresa compiuta da Tommaso, dove sarà proiettato anche un documentario che racconterà la sua scalata al K2», ha proseguito Vitella.

La cerimonia, seppur semplice, ha lasciato un segno profondo nella città lacustre, come sottolineato dalle parole di Bianchi, che ha espresso il senso di orgoglio condiviso da tutti i presenti, tra cui anche la moglie Stefania, in attesa di una bambina, la vicesindaca Antonella Sonnessa, il consigliere Paolo Portentoso e l’avvocatessa Simona Ronchi.

«Con questa piccola cerimonia vogliamo esprimere il nostro ringraziamento a Tommaso, ma nei prossimi mesi organizzeremo qualcosa in più – ha commentato il primo cittadino -. Siamo orgogliosi di annoverare un luinese che è salito sulla vetta più difficile al mondo, sentiamo proprio l’orgoglio dentro di noi. Luino, come ho detto spesso, non è una città di montagna, ma è incastonata fra le montagne e noi guardiamo sempre con ammirazione il maestoso Limidario. Probabilmente lo guardava anche Tommaso da piccolo, e lo ha invitato a raggiungere anche questa vetta».

Anche il presidente del CAI Luino, Adriano Rinaldin, ha espresso la sua fierezza per l’impresa del 42enne, sottolineando come questo risultato rappresenti un motivo di orgoglio per tutta l’associazione. Allo stesso modo, l’assessore allo Sport, Ivan Martinelli, ha voluto porre l’accento sull’importanza della sfida di Tommaso come esempio per le nuove generazioni: «Dobbiamo portare l’esempio di Tommaso a tutti quanti i giovani luinesi, per dimostrare loro che quando si ha passione bisogna coltivarla e perseguirla con determinazione, ma sempre con i piedi per terra, passo dopo passo verso i propri obiettivi. Non vedo l’ora di presentare a ragazzi e ragazze questa esperienza».

Agostino Nicolò da LuinoNotizie.it