Opinioni - 15 agosto 2024, 12:12

L'OPINIONE. Io, varesino in vacanza in Grecia e Spagna. Dove non vengo "spennato" per ombrelloni e lettini

Da Kos a Rodi, dalle Canarie alle località di mare iberiche più amate dai turisti della nostra provincia: una giornata in spiaggia è accessibilissima e "giusta", con costi medi per un ombrellone e tre lettini tra 10 e 20 euro. Tutta un'altra storia rispetto all'Italia. La bellezza e il buon cibo da noi costano di più? Ma anche no

Isola di Kos, Grecia: a Vangelis Beach un ombrellone e tre lettini costano 20 euro al giorno, ma in molte spiagge siamo sui 12 o 15 euro. E sembra di stare in paradiso

Il costo di un ombrellone e tre lettini - noi eravamo in 3, quindi partiamo dall'esempio che ci riguarda - nell’isola greca di Kos, sull’Egeo con vista Turchia, va dai 10 ai 20 euro al giorno, più tendente al 10 che ai 20, quindi da poco più di 3 euro a poco meno di 7 a persona. Dipende dalla spiaggia e da alcuni servizi abbinati: nella caletta a picco sul mare di Cameo Beach - qui il costo giornaliero è di 5 euro a persona - arrivano in motorino dal ristorante che domina la baia per soddisfare le ordinazioni chieste inquadrando il codice del proprio ombrellone, mentre nel lungomare tra Tigaki e Marmari, a Vangelis Beach, per 7 euro a persona pare di stare in un villaggio dei Flinstones, l’ombrellone di paglia ruota su se stesso ed è circondato da un telo per creare all’occorrenza più ombra, ci sono un paio di sedie aggiuntive, bottigliette di acqua omaggiate, altalena fatta di legni, calcetto anch'esso rudimentale, palme, vialetti da borgo preistorico restituito dal tempo, e dal mare, dove pescare gonfiabili se si hanno bambini o, come noi, adulti varesini con uno spirito fanciullesco.

Da Paradise Beach - che non è quella di Mikonos, dove è tutto Super... Paradise, prezzi compresi - ad Agios Stefanos, spaparanzati sui lettini tra antiche rovine e un isolotto raggiungibile a nuoto, il prezzo per una giornata di mare è ancora inferiore, contenuto e abbordabilissimo, così come nella vicina Rodi (il listino sale un po’ nella zona di Lindos, e ci mancherebbe,  sotto l’antico paese che pare appeso alle nuvole, o se ci si accomoda nella spiaggia-balconata termale di Kallithea): a parte qualche altro caso isolato, in tutte le isole greche il menu è lo stesso, sulla sabbia e a tavola. 

Nelle taverne “giuste”, cioè quelle consigliate da greci - saranno anche schietti, ma è solo la "pellaccia" sotto cui nascondono l'assoluta incapacità di spennare il turista - pranzi o ceni con 20 euro, o giù di lì (nelle tre serate di baldoria noi abbiamo pagato 22, 25 e 22 euro a testa), sempre di non fare l'italiano spaccone da ostriche e champagne a 2.700 chilometri dalla Lombardia: provare per credere la Taverna Karnagio, sempre a Kos, a forma di nave rivolta al tramonto delle 20, tra gatti adulanti, moussaka’, gyros, sarde, tzatziki, souvlaki, peperoni ripieni di riso e le consolidate specialità locali. Si conteranno anche sulla punta delle dita ma fatte alla greca, in Grecia, paiono infinite. 

Quasi superfluo ricordare ciò che accade in Spagna, dalle Canarie a Maiorca, dalla Costa Brava a quella del Sol, dove lettini e sdraio sono pubblici e i prezzi sono del tutto simili e paragonabili a quelli di cui sopra, anche se la scelta enogastronomica e’ ovviamente più vasta e disparata, paese o comunità autonoma che vai, piatto che trovi.

Al di là del dibattito italiano miseramente ridotto, come tutto, a battaglia politica sulle concessioni balneari - nel modello spagnolo ne esistono solo poche e ridotte a un arco di due o tre anni, il resto e cioè la stragrande maggioranza delle spiagge sono gestite dal settore pubblico - è lecito chiedersi perché nel nostro Paese i prezzi di ombrelloni e lettini continuano imperterriti ad essere il doppio, il triplo, ma anche 5 o 10 volte superiori a quelli iberici ed ellenici, pur legittimati da gestioni di alto livello anche familiari, cioè frutto dei sacrifici di una vita, e da spiagge a volte incomparabili a quelle di Grecia e Spagna, ma anche no. Se il buon rapporto qualità prezzo aumenta l’attrattiva’ turistica ovunque, non deve accadere altrettanto anche per chi si reputa maestro del turismo come l’Italia?

La bellezza e il buon cibo costano? Forse. In Italia sicuramente di più. Ma noi, intanto, da vent'anni ad agosto scegliamo Spagna e Grecia. 

Andrea Confalonieri