Gallarate - 15 agosto 2024, 08:00

Il "buon Ferragosto" dal boschetto: «Noi restiamo vicino agli alberi e agli animali»

La lettera firmata da Nicolò Miani, Raffaella Berto e Luca Licciardi: «Quel 6 agosto non sono caduti solo degli alberi, ma anche la nostra fiducia nei confronti di chi dovrebbe guidarci e tutelare nel rispetto delle leggi»

Per Ferragosto Nicolò Miani, referente del Gruppo giovani Europa Verde, Raffaella Berto e Luca Licciardi hanno scritto una lettera al Parco del Ticino. Al centro il no al taglio del boschetto di via Curtatone a Gallarate (LEGGI QUI).

Sono trascorsi 10 giorni da quando una parte del bosco di Via Curtatone è stata tagliata.

Guardando le immagini e i video di queste ore, ci addolora vedere quanti alberi sono stati abbattuti.  

Mentre scriviamo abbiamo davanti agli occhi gli alberi che il 6 agosto cadevano uno ad uno, immagini che restano indelebili nella memoria. Impotenti e in silenzio di fronte ad uno scempio.

In queste ore abbiamo ritrovato dei nidi e delle tane di animali nel bosco di via Curtatone.

Ora ci sorgono domande, che vogliamo condividere: ma come è stato possibile tutto questo?

Scorrono sotto gli occhi gli articoli e i ricordi di serate informative sul progetto Grow 29 in cui si dichiarava che il progetto è stato fatto senza che sia stata coinvolta la cittadinanza. Una frase in particolare:

 “Il progetto non rispecchia i bisogni dei due quartieri ed è stato calato dall’alto senza un coinvolgimento dei cittadini.”

 E ci domandiamo: ma un progetto con finanziamenti tanto importanti come può essere stato preparato senza un’adeguata “analisi dei bisogni “ dei locali? Nessuno si è accorto, degli eminenti progettisti, che di scuole qui intorno ve n’erano già eccome? 

Un’opera “pubblica” nasce sul bisogno dei cittadini, qui di scuole ne abbiamo eccome nel rione, ma di che opera pubblica stiamo parlando? Una scuola non è sicuramente necessaria in quest’area, visto che ve ne sono altre a poca distanza. 

Ah già, ce lo siamo sentiti dire in una serata informativa a metà luglio che il progetto è stato preparato velocemente e insomma, forse sarà stato una svista?!

 

 

Tra le mani ci capita la relazione dell’ornitologo Walter Guenzani vice presidente GIO (gruppo insù bruco di ornitologia).

Il boschetto ha una superficie che è circa il 3% delle zone urbanizzate, dove la presenza di insediamenti di case, palazzi, negozi, piccole e medie attività produttive è molto estensiva riducendo in modo significativo le aree ‘verdi’ soprattutto quelle boschive.

Da questa si evince che: “Il boschetto è l’ultimo che è rimasto in questa zona di Caiello, non è certamente esteso ma è l’unico in una area densamente popolata e urbanizzata, l’area se ben controllata è soprattutto ben gestita, potrebbe divenire un polmone verde per la popolazione locale.” E inoltre : “ All’interno troviamo 4 piante di grosse dimensioni:

2 querce americane

2 abeti

Specie alloctona: robinia

Si rilevano 6 specie di uccelli:

Merlo

Cinciallegra 

Picchio rosso maggiore 

Capinera 

Cincia bigia 

Cornacchia grigia 

Mammiferi:

Ghiro 

Silvago orientale (mini lepre)

Segnalata la presenza di ricci (specie protetta, L 11/02/1992 n. 157)

 

Ci  viene quindi  spontaneo chiederci per quale ragione il Parco del Ticino (ente preposto alla difesa e alla tutela della flora e della fauna) abbia deciso  di Autorizzare l’abbattimento di un bosco di due ettari in una delle zone più urbanizzate e più inquinate d’Italia? Ma come è possibile?

Crediamo  che il Parco del Ticino debba fornirci delle risposte in merito all’autorizzazione al taglio del bosco.   

Per ora silenzio. Tutto tace. 

 

Quel 6 agosto non sono caduti solo degli alberi, ma anche la nostra fiducia nei confronti di chi dovrebbe guidarci e tutelare nel rispetto delle leggi.

 

Noi restiamo accanto al bosco, vicini agli alberi e agli animali, come meglio possiamo, cercheremo di tutelarli!

 

Buon ferragosto!

Redazione