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Basket | 10 agosto 2024, 13:47

Il viaggio di Emma verso il grande basket degli Stati Uniti

Un talento della nostra pallacanestro è in partenza per il College Basketball. Si tratta di Emma Centrella, 17 anni e figlia del sindaco di Cocquio Trevisago Danilo, che ha ottenuto una borsa di studio per il JUCO Northeast in Nebraska: «Un sogno che si realizza, il basket è uno sport importante per me e per la mia famiglia. Spero che questo passo mi porterà a crescere sia come persona che come atleta»

La giovane promessa Emma Centrella insieme a papà Danilo, sindaco di Cocquio Trevisago

La giovane promessa Emma Centrella insieme a papà Danilo, sindaco di Cocquio Trevisago

Un talento del nostro basket è in partenza per gli Stati Uniti dove giocherà nel College Basketball, precisamente alla JUCO Northeast in Nebraska.

Si tratta di Emma Centrella, figlia del sindaco di Cocquio Trevisago Danilo, noto urologo oltre che amministratore del paese del Varesotto. Emma racconta in esclusiva a VareseNoi.it come è nata l’idea di questa grande esperienza.

Potresti raccontarci come è nata la tua passione per lo sport?

Fin da piccola sono sempre stata un'appassionata di sport. Mentre le altre bambine giocavano con le bambole, io mi divertivo al campetto con qualche amico. I miei genitori mi hanno dato completa libertà di esplorare e capire quale fosse l'attività più adatta a me, quindi ho provato di tutto: dal nuoto al tennis, dal karate alla pallavolo. Alla fine, ho trovato la mia vera passione nel basket, uno sport molto importante per la mia famiglia. Infatti, sia i miei genitori che i miei cugini e nonni sono stati (e sono ancora) giocatori appassionati.

Quando hai iniziato a giocare a basket?

Ho iniziato a giocare circa 10 anni fa, quando avevo 7 anni, nel minibasket di Gavirate. Le squadre erano ancora miste e ricordo che io e mia sorella eravamo le uniche femmine. Con il tempo, crescendo sia in altezza che in talento, ho avuto l'opportunità di giocare nelle giovanili élite della Pallacanestro Varese 95 femminile, dove siamo arrivate anche alle finali nazionali U17. Poi sono passata alla prima squadra sempre a Varese, con la quale siamo arrivate tra le prime quattro in Lombardia nel campionato.

Quest'anno è stato un anno di grandi cambiamenti per te, giusto?

Sì, è stato un anno pieno di decisioni importanti e di crescita. Mi sono diplomata e ho avuto l'opportunità di giocare in serie B. Inoltre, il mio sogno si è avverato: giocare per un college americano.

Parlaci della tua esperienza scolastica e di come sei arrivata negli Stati Uniti…

Ho frequentato la Scuola Europea di Varese, una scuola internazionale, visto che sono metà italiana e metà ungherese. Ho sempre sognato di visitare gli Stati Uniti, non solo perché sono la capitale del basket, ma anche per una questione personale. Dopo la seconda guerra mondiale, i miei bisnonni partirono per cercare fortuna negli USA, lasciando in Italia solo mio nonno, impegnato in servizio alla finanza. Gli avevo promesso che, una volta cresciuta, sarei andata a portargli i suoi saluti. Ora mio nonno Lino non c'è più, ma il mio sogno è diventato ancora più forte.

Dove giocherai negli Stati Uniti?

Ho ottenuto una borsa di studio per il basket alla JUCO Northeast in Nebraska. La squadra si chiama Hawks. Presto partirò, ma è come se fossi già lì perché sono in continuo contatto con coach, compagne e advisor che mi preparano alla mia esperienza. Gli Stati Uniti sono molto avanzati da questo punto di vista: gli studenti-atleti ricevono un grande supporto organizzativo, cosa che spesso manca in Italia.

Pensi che questa esperienza influenzerà il tuo futuro?

Sono convinta che questa esperienza rappresenterà un ulteriore passo nella mia crescita personale e atletica. Il college americano dura quattro anni e le prossime Olimpiadi estive si terranno a Los Angeles, quindi magari risparmio un viaggio!

Hai qualche ricordo particolare che porterai con te?

Ho molti ricordi preziosi. Uno dei più cari è il "kit di sopravvivenza" per l'America che le mie amiche mi hanno regalato per i miei 18 anni. Conteneva pasta, sugo e le immancabili gocciole, perché sappiamo tutti quanto sia diversa l'alimentazione americana.

Come pensi di affrontare la lontananza dalla tua famiglia?

Sarà dura, soprattutto perché ho un legame molto stretto con la mia famiglia. Tuttavia, parto con la consapevolezza di realizzare il mio più grande sogno, e so che anche la mia famiglia lo capisce e mi supporta. Condividerò la mia esperienza e i miei risultati tramite foto e video per mantenere un contatto continuo con la città di Varese e la sua straordinaria provincia. Forza Hawks! Forza Varese!

Claudio Ferretti


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