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Economia | 02 agosto 2024, 14:39

Emergenza caldo. La Uil: «Nessuna misura per la salvaguardia dei lavoratori da parte di Regione Lombardia»

In una nota il segretario generale della Feneal, la categoria degli edili, Riccardo Cutaia chiede «azioni immediate, è una questione di sicurezza e salvaguardia della vita, un provvedimento che dovrebbe essere strutturale»

Riccardo Cutaia segretario generale Feneal Uil Lombardia

Riccardo Cutaia segretario generale Feneal Uil Lombardia

A qualsiasi ora del giorno gli operai lavorano sui ponteggi e lungo le strade magari asfaltandole. E lo fanno con una temperatura esterna superiore ai 30°. E se molte regioni italiane hanno già adottato misure specifiche per proteggere i lavoratori dalle ondate di calore, la Regione Lombardia è ancora latitante nell'emanare un proprio decreto mettendo a rischio la salute dei lavoratori nell’edilizia. 

«È inaccettabile – sottolinea in una nota Riccardo Cutaia, Segretario Generale Regionale della FENEALUIL Lombardia - che Regione Lombardia non abbia ancora preso provvedimenti concreti per tutelare i lavoratori dal caldo estremo. Altre regioni, come la Campania e l’Emilia-Romagna, hanno già implementato ordinanze specifiche per proteggere i lavoratori esposti al sole, dimostrando che interventi tempestivi sono possibili e necessari».

Ma se le parole del numero uno degli edili della Uil lombarda sono perentorie, altrettanto lo è la richiesta di avere misure strutturali e definitive, perché il caldo, come il freddo, arriva tutti gli anni.

«La rimodulazione degli orari lavorativi nei periodi più caldi – prosegue Cutaia - non può essere vista come una misura spot, da rivedere anno dopo anno. È necessaria una legge strutturata che preveda protocolli chiari e applicabili a livello nazionale. La sicurezza sul lavoro è una battaglia centrale della UIL, con l'obiettivo di azzerare i morti sul lavoro. Non possiamo permetterci di discutere di queste misure solo dopo che si verifichino incidenti o malori gravi nei luoghi di lavoro per poi assistere a passerelle politiche per esprimere cordoglio».

Ma, Cutaia non si ferma qui e va oltre, pensando anche a quanto la legge Calderoli sull'autonomia differenziata, potrebbe complicare ulteriormente la gestione di temi come la sicurezza sul lavoro.

«I contratti collettivi nazionali (CCNL) – conclude il segretario generale Feneal Lombardia - seguiti dalla FENEALUIL e per i quali abbiamo avanzato le piattaforme di rinnovo, includono misure per la tutela dei lavoratori anche nei periodi di caldo estremo. Tuttavia, l'autonomia differenziata rischia di creare contraddizioni e incertezze, vanificando gli sforzi fatti a livello nazionale. È fondamentale che ci sia una risposta concreta da parte delle istituzioni attraverso tavoli tecnici e politici che coinvolgano tutte le parti sociali. Ad oggi, però, non abbiamo visto soluzioni adeguate - continua Cutaia - le recenti misure introdotte dal Governo, pur essendo un passo avanti, sono state criticate per essere insufficienti e tardive. Non possiamo accontentarci di provvedimenti emergenziali che non risolvono il problema alla radice. Invitiamo tutte le parti coinvolte a lavorare insieme per garantire che la sicurezza e la salute dei lavoratori siano sempre al primo posto, con misure strutturali e non temporanee. Solo così potremo assicurare un ambiente di lavoro sicuro e sano per tutti». 

C.S.

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