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Economia | 02 agosto 2024, 16:36

Castiglione Olona, la Uil in piazza per raccogliere le firme contro l'autonomia differenziata

Banchetto in piazza Repubblica sabato 3 agosto dalle 9 alle 12.30 alla presenza anche del segretario generale lombardo Enrico Vizza. Il coordinatore varesino Massafra: «Si mettono in discussione le conquiste di coloro che ci hanno preceduto»

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

Un punto per raccogliere le firme per il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata, la cosiddetta Legge Calderoli. Domani, 3 agosto, Piazza della Repubblica, (mai nome fu più mirato per l’occasione), a Castiglione Olona dalle 9.30 alle 12.30 sarà il centro della provincia di Varese per dire SI all’Italia unita, libera e giusta (come recita lo slogan del comitato referendario).

Una raccolta che prosegue anche a Varese con la mobilitazione del coordinamento territoriale UIL Varese e di tutte le categorie UIL del territorio (alla presenza del segretario generale UIL Lombardia Enrico Vizza) per coinvolgere la popolazione spiegando loro le ragioni del No ad una legge iniqua che rischia di mettere in ginocchio lavoratori e cittadini. 

«Castiglione Olona è solo una delle tappe – sottolinea in una nota il coordinatore UIL Varese Antonio Massafra – che abbiamo preventivato sul territorio di Varese per raccogliere le firme per il referendum abrogativo della Legge Calderoli. I nostri punti di raccolta firme servono proprio a spiegare alla popolazione perché si dice NO. Perché la UIL è contraria a questa legge che è un salto nel passato. La realtà è che si mettono in discussione le conquiste di tutti quelli che ci hanno preceduto. Con la possibilità per le Regioni di modificare trattamenti e condizioni di lavoro, nella sanità come nell'istruzione, viene messa a repentaglio la contrattazione nazionale che è sempre stata la pietra miliare delle nostre rivendicazioni per garantire tutele economiche e diritti a chi lavora. Non c’è nessuna impostazione, pregiudizio e demagogia. Il nostro non è uno scontro politico e ideologico. Niente di tutto questo. Noi parliamo di fatti reali, di contratti, salari, sicurezza della vita delle persone che noi rappresentiamo. Ecco perché siamo scesi in campo e lo faremo ancora nei prossimi tempi». 

Redazione

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