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Territorio | 31 luglio 2024, 20:18

Il titolare del Bar del Centro: «Nessun episodio di violenza né somministrazione di alcolici a minorenni né utilizzo di sostanze stupefacenti»

La proprietà del locale di Carnago smentisce quanto riportato dal nostro giornale riprendendo fedelmente il comunicato stampa della Questura. La rettifica del legale

Immagine di repertorio

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Dopo la pubblicazione dell'articolo che riprende fedelmente il comunicato stampa diffuso dalla Questura di Varese relativo alla sospensione dell’attività del Bar del Centro di Carnago, riceviamo e pubblichiamo la rettifica da parte del legale del titolare dell’attività.

In qualità di difensore di fiducia del signor Renato Saccomanno, titolare dell’esercizio pubblico “Bar del Centro” sito in Carnago, mi trovo a dover redigere la presente in relazione agli articoli comparsi sulle testate online “Varese News”, “Varese Noi” e “Rete 55” in data 24 luglio 2024, in quanto i predetti hanno contenuti diffamatori nei confronti del mio assistito.

In particolare, le seguenti frasi: “l’esercizio pubblico in questione è stato teatro di fatti di violenza che hanno visto protagonisti alcuni avventori” “è stata altresì riscontrata la vendita e somministrazione di bevande alcoliche a minorenni”

A nome e nell’interesse del mio Assistito, signor Renato Saccomanno, invito a pubblicare quanto sin qui esposto nonché la seguente rettifica: Il mio assistito, signor Renato Saccomanno, in relazioni agli articoli sopra citati, ritiene opportuno operare alcune doverose precisazioni.

Anzitutto mai nessun episodio di violenza si è verificato né all’interno del proprio locale né, tantomeno, nelle pertinenze di esso. In passato si sono verificate delle colluttazioni, ma le stesse sono avvenute a debita distanza dal locale non interessando peraltro nessun avventore.

Vieppiù, in nessuna occasione è stata rilevata alcuna somministrazione di bevande alcoliche a minorenni. Il signor Saccomanno ha da sempre collaborato con le Forze dell’Ordine al fine di preservare l’ordine pubblico e sempre continuerà a farlo in virtù del senso civico che gli appartiene.

E’ oggettivamente impensabile che debba essere il mio assistito a doversi far carico di controlli e prerogative spettanti di diritto alle forze pubbliche, così come è impensabile che il mio assistito possa essere a conoscenza di quanto gli avventori del proprio bar abbiano con sè.

Tuttavia, preme sottolineare come mai si sia verificato un utilizzo di sostanze stupefacenti all’interno del locale, così come mai si è verificata attività di cessione di sostanze.

Avv. Riccardo Stucchi

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