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Calcio | 30 luglio 2024, 18:06

Milanese presenta un nuovo amico della Solbia: Gerry Aprea. «Entro in una famiglia. Non siamo qui per fare le comparse»

Il patron nerazzurro annuncia un nuovo socio con grande esperienza nel mondo del calcio, dal miracolo Cantalupo alla Viterbese: «Partiamo dal 7 maggio e dalla finale persa a Firenze, quando ho guardato negli occhi centinaia di persone facendo una promessa: "Ci riproviamo". Lo stiamo facendo puntando su un'idea e sulle persone come Gerry Aprea e gli amici che confermano la loro vicinanza al club: qui si entra da curiosi e si esce da tifosi»

Claudio Milanese con il neo rinforzo societario Gerry Aprea e, sotto in gallery, con tutti gli amici che sostengono il club: alla sua sinistra Rosio e Gorrasi, alla sua destra Aprea, Filograna, Pivetta e Barban

Claudio Milanese con il neo rinforzo societario Gerry Aprea e, sotto in gallery, con tutti gli amici che sostengono il club: alla sua sinistra Rosio e Gorrasi, alla sua destra Aprea, Filograna, Pivetta e Barban

Cresce e si allarga il progetto Solbiatese.

«I campionati si giocano sul campo, ma iniziano fuori e il nostro parte qui» dice Claudio Milanese, patron della Solbiatese nel caldissimo pomeriggio in cui presenta un nuovo "acquisto" capace di fare la differenza in società. «Siamo uniti da un'idea e questo ci permette di creare qualcosa che rimane nel tempo per dare una risposta al territorio, che ne ha bisogno, grazie a persone che sposano il nostro progetto, persone come quella che entra oggi nella famiglia della Solbiatese» aggiunge Milanese indicando Gerry Aprea, volto conosciuto di un calcio partito dalla provincia e arrivato sotto la spinta di genuinità, competenza e passione ad alti livelli, dal miracolo Cantalupo, condotta dalla terza categoria alle porte del professionismo, alla Viterbese.

«Dopo 10 anni di tranquillità - dice Aprea - ho accettato di buon grado di entrare in questa piccola grande famiglia grazie a Claudio, persona stimatissima che conosco da tanto tempo. Qui si può coltivare insieme qualcosa di grande perché c'è un gruppo di persone serie che hanno consapevolezza di cosa significa il calcio dilettantistico».

«C'è voglia di fare le cose per bene, sacrificandosi l'uno per l'altro - aggiunge il nuovo rinforzo societario - La squadra ha dimostrato di avere le caratteristiche per poter salire di categoria, ma è soprattutto la società a contare per poi fare il salto sul campo, e la società sta crescendo con logica, partendo dal progetto e da un centro sportivo invidiabile. Qui c'è l'ambiente ideale per poter far crescer i nostri ragazzi nel calcio e nella vita. Abbiamo le idee chiare, non siamo qui per fare le comparse». 

Claudio Milanese raduna attorno a un tavolo tutti gli amici della Solbiatese (da Sergio Filograna a Emanuele Pivetta, da Mirko Barban al "papà" nerazzurro Angelo Rosio, mentre il dg Carmine Gorrasi, accanto al responsabile organizzativo Edoardo Cutrignelli, restano defilati nell'ufficio nerazzurro) e manda un messaggio: «Partiamo dal 7 maggio e dalla finale persa a Firenze, dove abbiamo vissuto un'esperienza bella e intensa che ci ha lasciato un po' di amaro in bocca dal punto di vista sportivo. Ma le finali può perderle solo chi le gioca. Quel giorno in centinaia hanno seguito con affetto questa squadra e quest'avventura. Guardandoli negli occhi, ho fatto una promessa: "Ci riproviamo". Siamo qui per questo, per dare continuità a quello che abbiamo solo assaporato e ora vogliamo gustare davvero fino in fondo»».

«Questa estate abbiamo cercato di costruire qualcosa di importante - spiega ancora Milanese - attorno a questa società ci sono affetto e persone che entrano da curiosi ed escono da tifosi. A me interessa che a livello societario tutti gli amici qui presenti abbiano rinnovato la vicinanza e l'impegno per un club dove tutto ruota attorno a un'idea condivisa che ci permette anche di realizzare un centro sportivo importante, punto di riferimento per la provincia».

Milanese lascia poi spazio agli "amici" Sergio Filograna («Sono entrato tre anni fa in questa avventura timidamente e, grazie a Mirko, ho conosciuto Claudio, che ora seguo con grande slancio. La cosa che mi entusiasma è questa idea di famiglia che guarda allo sport come un servizio sociale per la propria comunità»), Mirko Barban («Sono passato dal campo alla dirigenza quasi per gioco. Sono circondato da persone eccezionali che mi aiutano a crescere, siamo tutti amici»), Emanuele Pivetta («Seguo questo progetto con amore, vorrei saziare questa acquolina che mi è rimasta in gola da Firenze») e Angelo Rosio, il papà nerazzurro che ringrazia il dg Gorrasi prima di chiudere idealmente l'abbraccio nerazzurro di oggi al Chinetti: «Dopo quarant'anni di Solbiatese, sono contento di avere accanto tutte queste belle persone. Questa è una famiglia e a me le famiglie piacciono, visto che ne ho due».

Andrea Confalonieri


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