«Sentivo il rombo della sua moto tutte le mattine dopo le 7 ed è accaduto lo stesso anche ieri, seguito purtroppo da un boato: ho capito subito cosa era successo, prima ancora di precipitarmi in strada...». È la testimonianza di un varesino che abita a un passo dal maledetto incrocio tra via Matteotti e via Toce in cui, ieri mattina poco dopo le 7, Mattia Vitali ha perso la vita a 34 anni mentre stava andando al lavoro sulla sua Yamaha blu: oggi, qui, c'è solo silenzio. Come ce n'era ieri sera, quando sul lungo rettilineo che conduce da Varese a Casciago si sono presentati i compagni e gli amici bikers di Mattia. Fermi in silenzio, immobili sulle loro moto nel punto del tragico incidente, dove oggi ci sono fiori, una maglietta con le loro firme e un pennarello che chiunque può ancora usare per scrivere il suo nome e salutare "Tia", lo hanno ricordato in maniera dolorosa e silenziosa, prima di partire in gruppo "sgasando" per fargli arrivare lassù un ultimo saluto.
Oltre al cappellino nero dei Bikers Varese con una scritta commovente («Ciao Tia»), le margherite, una rosa bianca e una gialla, un disegnino, un braccialetto, un ultimo messaggio ancora più commovente («Ti amo papino nostro») con le firme della compagna Tania e della piccola figlia Nicole ("Tanya e Niky") vicino a tanti cuoricini, ecco un ultimo struggente dono per Tia appeso sopra il cappellino: il modellino blu della sua Yamaha che, da stamattina e tutte le mattine, non romberà più su via Matteotti in direzione Casciago.