Scuola - 26 luglio 2024, 14:31

Riunificare gli istituti scolastici di Gavirate e Besozzo: «Valutazione aperta, in attesa dell'insediamento del tavolo tecnico-politico»

Il sindaco gaviratese Massimo Parola prende posizione sulla possibile unione tra i plessi scolastici che comprendono sia elementari che medie: «Condividiamo l'urgenza di provvedimenti decisi, lungimiranti e consapevoli dell'importanza che la scuola ha per tutta la comunità. Non creiamo allarmismi o polemiche». Una decisione che coinvolge anche i Comuni di Brebbia e Bardello con Malgesso e Bregano

Le scuole medie di Besozzo

L’amministrazione comunale di Gavirate prende posizione, in una nota, riguardo la proposta di realizzare un unico istituto scolastico per Gavirate e Besozzo.

Spetta al sindaco Massimo Parola definire la posizione della maggioranza in base alle linee politico-programmatiche del gruppo: «Il cambio di passo, così l’avevo definito in campagna elettorale, nell'approccio alla scuola, è uno dei temi principali del nostro programma. Condividiamo l’urgenza di provvedimenti decisi, consapevoli dell’importanza che la scuola ha per tutta la comunità. L'approccio analitico, condiviso con il territorio e con le istituzioni, è il primo passo da fare per rendere concreto l’impegno dell’amministrazione. Questo spiega non solo la nostra partecipazione al tavolo in Provincia, ma anche la modalità con cui abbiamo deciso di essere presenti, sviluppando interlocuzioni con gli altri enti coinvolti tramite il vicesindaco e l’assessore ai servizi educativi e scolastici».

Il vicesindaco Roberto Zocchi specifica il significato di questi primi incontri: «La riunione in Provincia del 9 luglio ha mostrato che le amministrazioni di Bardello con Malgesso e Bregano, Besozzo, Brebbia e Gavirate vogliono essere lungimiranti, uscendo dall’attendismo e dall’inerzia che a volte contraddistinguono le strutture amministrative. Ritengo che il desiderio di collaborazione espresso in quella sede segni l’inizio di qualcosa di nuovo: non resteremo inermi a guardare le nostre scuole svuotarsi e chiudere a poco a poco, come è già accaduto e sta accendendo a diversi plessi del territorio. Saremo invece parte proattiva del processo che sta ridisegnando la demografia del medio-Verbano, pensando al bene dei nostri figli e di tutta la comunità. Ecco perché abbiamo proposto un tavolo di lavoro coordinato da Provincia, a cui partecipano il Provveditorato, i rappresentanti delle quattro amministrazioni e i Dirigenti degli istituti coinvolti».

Entra più in dettaglio l’assessore ai servizi educativi e scolastici, Marta Meggiolaro: «La proposta di iniziare a lavorare in sinergia sull’accorpamento dei due istituti comprensivi nasce dalla consapevolezza che la denatalità sta già avendo effetto sulla composizione delle nostre scuole. L’Ufficio Scolastico Regionale procede anno dopo anno con gli accorpamenti degli istituti che scendono sotto la soglia minima di studenti. Se per il 2024 sono stati 7, nel 2025 saranno 12. In questo momento a Gavirate abbiamo una scuola primaria chiusa, quella di Oltrona, una sezione a Voltorre, e una a Gavirate. La diminuzione degli alunni è visibile di anno in anno. La sfida che abbiamo di fronte è quella di provare a giocare d’anticipo, cercando soluzioni condivise con gli altri Comuni, che puntino non semplicemente a ridurre, ma a migliorare l’offerta di servizi per i nostri studenti e per tutto il territorio. Non a caso il Provveditore ha parlato di proposta pionieristica: ci sono diversi fattori di criticità, che conosciamo bene, ma questo tavolo potrebbe essere un esempio virtuoso di collaborazione. Nulla è ancora stato deciso, se non che ci troveremo già nelle prossime settimane per analizzare la fattibilità del progetto. È prematuro qualunque giudizio».

Conclude il sindaco Parola: «Creare allarmismo o suscitare polemiche è facilissimo, soprattutto su un tema sensibile come quello delle scuole. I numeri della decrescita demografica sono a disposizione di tutti: non è un segreto che si dovranno fare delle scelte, e i Gaviratesi possono essere certi che il criterio che useremo è quello della valorizzazione e dalla tutela del bene comune».

Redazione