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Politica | 25 luglio 2024, 21:40

VIDEO. Regione, via libera al Piano cave della provincia di Varese: «Ascoltato il territorio». No di Astuti

Il Pirellone ha approvato a maggioranza il documento. «Un piano all’insegna dello sviluppo sostenibile», commenta soddisfatto l’assessore all’Ambiente, Maione. Ma per il consigliere dem varesino ci sono diverse criticità. Licata (Italia Viva): «Importante far rispettare le regole previste»

Da sinistra, Maione e Astuti

Da sinistra, Maione e Astuti

Subito dopo la sessione dedicata al bilancio (leggi qui), il Consiglio regionale della Lombardia si è riunito in seduta ordinaria e ha dato il via libera al nuovo Piano cave della Provincia di Varese.

Il documento, illustrato nell’aula del Pirellone dal leghista Riccardo Vitari, è stato approvato con i voti della maggioranza: 42 i consiglieri a favore, 24 i contrati e un astenuto.

Dieci anni di durata

Il nuovo piano sostituisce quello scaduto nel novembre 2021 e in regime transitorio; avrà una durata di dieci anni. Il fabbisogno di sabbia e ghiaia viene quantificato in 16 milioni e 300mila metri cubi (si attestava a circa 25 milioni nel precedente piano) e non prevede escavazioni in falda. Dopo le audizioni in commissione, sono state recepite alcune misure riguardanti la viabilità, la possibilità di realizzare impianti di energia rinnovabile e alcune correzioni tecniche.

Per quanto riguarda l’ambito estrattivo denominato “ATEg3-Uboldo”, viene inserita la possibilità di coltivazione nell’area estrattiva a nord-est a condizione «che sia accertata l’impossibilità tecnico-economica di coltivazione dei volumi di produzione decennale nell’area estrattiva prevista», andando in parte incontro alle richieste del consigliere gallaratese del gruppo misto Luca Ferrazzi.

La soddisfazione dell’assessore

«Un documento – osserva l’assessore all’Ambiente Giorgio Maione – che risponde alle richieste della provincia di Varese, che ha stabilito fabbisogni e prospettive connesse al mondo dell’estrazione. Un piano che non aumenta gli ambiti estrattivi e blocca le estrazioni in falda.
Viene chiarita la possibilità di utilizzare sulle cave dismesse impianti fotovoltaici e le energie rinnovabili. Un piano attento a consumare il meno possibile il suolo ma che consente al mondo economico di proseguire secondo un fabbisogno prestabilito. Non a caso, lo sviluppo sostenibile è uno degli obiettivi principali di Regione Lombardia».

Grande soddisfazione da parte dell’assessore, anche per il percorso che ha portato alla definizione del piano licenziato oggi dall’assise regionale: «Il lavoro in commissione è stato importante perché sono state ascoltate le associazioni di categoria, la Provincia, gli enti locali e i singoli operatori».

I motivi del “no” di Astuti

Di parere contrario il consigliere varesino del Pd Samuele Astuti, sebbene sia stato approvato un suo ordine del giorno che impegna la giunta a incentivare le attività di riciclo e riutilizzo degli inerti all'interno del territorio regionale; a monitorare costantemente l’impatto ambientale del trasporto e del trattamento degli inerti e a prevedere sostegni per le imprese che adottano pratiche sostenibili.

Astuti solleva più obiezioni, a partire dalle volumetrie: «Tre anni fa – spiega – è stata approvata una legge che chiede di andare a diminuire i volumi che vengono estratti annualmente, ma questa viene dimenticata nel momento in cui si fanno i piani provinciali». Inoltre, «sono state aumentate le profondità di escavazione. In particolare abbiamo un problema molto grosso sul fatto che le falde si sono abbassate e per la maggioranza si può scavare più in profondità. In realtà, è dimostrato che nel momento in cui si scava più in profondità si creano dei problemi alla qualità e alla quantità di acqua. E poi non si può pensare di utilizzare uno degli effetti molto negativi del cambiamento climatico per giustificare aumenti di escavazione».

L’esponente dem si sofferma anche sul rapporto con la federazione elvetica: «In Italia si estraggono sabbia e ghiaia che vengono portate e lavorate in Svizzera, e poi torna in Italia lo scarto. È evidente che questo accordo vada rivisto, ma all’interno del piano non c’è stato il coraggio di affrontare questo importante problema».

Licata: «Attenzione ai controlli»

Nel corso del dibattito in aula è intervenuto anche Giuseppe Licata (Italia Viva): «Apprezzabile lo sforzo di raggiungere un equilibrio tra le legittime istanze delle imprese e la tutela di ambiente e paesaggio – ha detto –. La Provincia di Varese punta su questi aspetti fondamentali per turismo, sport e qualità della vita. È necessario puntare anche sulla capacità di far rispettare le regole contenute nel piano». Poiché «talvolta non vengono effettuati sufficienti controlli», Licata ha suggerito di istituire un «tavolo di coordinamento per verificare l’attività di cava e per pianificare i giusti sopralluoghi. Regione può giocare un ruolo di regia e supervisione».

Riccardo Canetta


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