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Busto Arsizio | 24 luglio 2024, 13:00

Pgt, primo voto quasi unanime. Mariani vuole attirare i fondi immobiliari, ma Farioli: «Busto non sarà quartiere di Milano»

Ieri sera il Consiglio comunale ha iniziato a discutere della variante del Piano di governo del territorio, con l’approvazione del documento di indirizzo. Spazio anche a una piccola polemica

L'assessore Giorgio Mariani

L'assessore Giorgio Mariani

Dopo i primi passaggi in commissione, ieri sera il Consiglio comunale ha iniziato a discutere della variante del Piano di governo del territorio. Il documento di indirizzo alla revisione del Pgt ha incassato il voto favorevole quasi unanime dell’assise. Solo Gianluca Castiglioni di Busto al Centro si è astenuto.

Ma non è mancata una piccola polemica quando l’assessore all’Urbanistica Giorgio Mariani, a proposito delle risorse da attrarre, ha parlato di una Busto da considerare come un «quartiere di Milano». Con Gigi Farioli (Popolo, riforme e libertà) pronto a ribattere.

I macro-obiettivi

«Il documento ha lo scopo di definire i macro-obiettivi strategici di sviluppo della città e del territorio – ha spiegato Mariani –. A partire da questi, nelle fasi successive gli estensori definiranno le azioni e le strategie di piano specifiche che andranno a caratterizzeranno la variante».
Tra i punti principali, l’assessore ha indicato rigenerazione e riutilizzo del patrimonio edilizio esistente, revisione dell’assetto viabilistico, riqualificazione delle aree dismesse esistenti e degli ambiti delle stazioni ferroviarie, tutela e valorizzazione degli ambiti verdi.

La macro tematiche attraverso cui si vuole costruire la nuova visione della città comprendono il ruolo di Busto nell’area vasta («Il Pgt deve tener conto della sua posizione baricentrica e del suo essere luogo nodale, grazie alla connessione con grandi vie di traffico», ha sottolineato Mariani); la riduzione del consumo di suolo, interventi di riqualificazione o progettazione di nuove centralità urbane per i quartieri, il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, la ricerca e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, il miglioramento e potenziamento di alcune viabilità esistenti e previste.

Sul fronte della partecipazione dei cittadini, è prevista la creazione della “Casa del Piano” (come spazio fisico, individuato probabilmente al Museo del Tessile, ma anche sul sito web del Comune), oltre a incontri e laboratori di progettazione partecipata.

Quartiere di Milano?

Il dibattito, estremamente disteso, si è acceso quando Mariani, a proposito delle risorse da attrarre, ha parlato di una Busto da considerare come un «quartiere di Milano». Immediata la reazione di Gigi Farioli: per l’ex sindaco, Busto è notoriamente “capitale”.

«Dobbiamo fare un salto di qualità, non tiriamo a campare con piccoli interventi – le parole di Marinai –. L’ambizione dell’amministrazione è di attrarre risorse vere, andare sul mercato di Milano e far capire ai fondi immobiliari che stanno rivoluzionando il capoluogo con interventi sostenibili che in questo momento di difficoltà, con gli uffici tecnici di Milano bloccati, Busto può essere considerato come un quartiere milanese molto ben collegato. Un’opportunità per i milanesi che possono stare molto meglio qui rispetto a un quartiere periferico».

Apriti cielo: «Lei sta mettendo a dura prova le mie intenzioni di voto – ha detto Farioli all’assessore –. Sentirmi dire che sogna una Busto quartiere di Milano… Negli atti di indirizzo vedo l’opposto e infatti voterò convintamente a favore di questo testo. Busto non sarà un quartiere Milano, ma attrattiva e inclusiva».

«Le mie parole sono state travisate – ha replicato Mariani –. Parlavo di fondi immobiliari e di far capire che esiste qualcosa oltre Milano, che si può puntare su una città di 84mila abitanti. Attirando anche le persone, come con la campagna di affissioni già promossa dal sindaco».

Via libera quasi unanime

Con l’eccezione di Castiglioni, astenuto, l’opposizione ha votato a favore del testo. Il capogruppo del Pd Maurizio Maggioni ha insistito sulla necessità di «mettere in campo visioni di lunga scadenza e strategiche».

Per il Pd sono intervenuti anche Paolo Pedotti, sollevando il tema dell’ambito dell’attuale ospedale («A Gallarate l’amministrazione si è già mossa»), e Cinzia Berutti, che ha auspicato un vero processo partecipativo della cittadinanza.

Santo Cascio (Progetto in Comune) si è detto «favorevole ma poco fiducioso che l’amministrazione dia gambe a questo progetto».

Mentre dai banchi della maggioranza, Paolo Geminiani (Fratelli d’Italia) ha spiegato che «non vogliamo una Busto come Milano, non vogliamo lasciare porzioni di città in mano al degrado perché magari fruttano meno economicamente».

Riccardo Canetta

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