- 22 luglio 2024, 20:55

«Movida violenta a Busto? No, delinquenza che cittadini ed esercenti vedono tutti i giorni»

Il consigliere comunale Matteo Sabba: «Se un episodio violento accade dentro un bar fa più rumore, ma siamo abituati a vedere quotidianamente gente che importuna gestori e ragazze, lancia bottiglie, litiga e magari spaccia». L’esponente della maggioranza chiede alle forze dell’ordine controlli serrati delle persone già note o visibilmente alterate e nei negozi che vendono alcol a basso prezzo anche a tarda ora

Dopo la rissa tra cittadini stranieri di venerdì scorso all’Harry’s Bar di via Fratelli d’Italia, c’è chi ha parlato di movida violenta a Busto Arsizio. Una definizione sbagliata per Matteo Sabba, consigliere comunale della lista Antonelli, già presidente del Distretto urbano del commercio e socio di minoranza di una società che gestisce un bar.
«Quella non è movida. È delinquenza che vediamo ogni giorno», afferma Sabba. Per dirle senza giri di parole: «Rotture di coglioni quotidiane».

Perché per Sabba «i cittadini e gli esercenti sono abituati a vedere tutti i giorni persone che importunano. Persone che sono delle bombe a orologeria, che più volte durante l’anno schiamazzano, danno fastidio a bar e ragazze, lanciano bottiglie, litigano tra di loro. C’è anche chi spaccia e chi si droga».

E queste situazioni, per Sabba, «non possono essere lasciate gestire ai cittadini né agli esercenti. Più volte mi è capitato di dover “accompagnare” fuori qualcuno dal locale. Io sono grosso e va bene, ma per altri la situazione è più problematica».

In sostanza, per il consigliere comunale la rissa nel bar del centro è solo un episodio particolarmente violento dei tanti –meno cruenti e che destano meno scalpore e preoccupazioni – a cui esercenti e cittadini assistono non di rado.

«Fa più rumore quando fatti simili accadono in un bar, perché poi si parla appunto di movida violenta. Ma non è così – ribadisce –. È il caso che ha voluto che questa persona desse fastidio nei pressi e all’interno di un locale. E i gestori sono vittime di queste situazioni».

Il consigliere di maggioranza si appella alle forze dell’ordine: «Dovrebbero abituarsi, ovviamente non se sono impegnate in qualche operazione, ma durante i pattugliamenti, a controllare sempre i documenti di queste persone. Così dopo un po’ si stufano. Servirebbe una direttiva per la quale ogni volta che incontrano una persona già nota per precedenti o in condizioni “alterate”, questa deve essere controllata. Soprattutto quando bivacca in giro. Ed è evidente, lo assicuro, quando una qualcuno può arrecare problemi. Certo, capisco che gli agenti possano essere demotivati, perché se intervengono, poi, queste persone vengono rilasciate dopo qualche ora in questura».

Sabba auspica anche «controlli quotidiani nei negozi che vendono alcol a basso prezzo anche a tarda ora, come ad esempio alcuni negozi etnici. Ce ne sono certi che vendono bottiglie o lattine anche se il cliente barcolla o straparla. Li vedo tornare con in mano i sacchetti con l’alcol. Un bar non lo vende se qualcuno “sbiascisca”, perché sa che questa persona potrebbe creare problemi a lui. Spesso entrano nei locali e danno molto fastidio anche se non gli hai venduto nulla. I bar sono vittime: dopo un po’ di eventi di questo tipo nel tuo locale, sei a rischio sospensione della licenza per qualche giorno, come se fosse colpa tua. Non è giusto».

R.C.