Cronaca - 20 luglio 2024, 20:27

Bancarotta fraudolenta: in manette a Taranto un imprenditore di Tradate

Il provvedimento che comprende anche il sequestro dell'azienda per 1 milione di euro, rappresenta l'epilogo di un'attività investigativa svolta nel 2022 a seguito del fallimento della società amministrata dal varesino che operava nel settore della fabbricazione di macchine ed apparecchi per le industrie chimiche, petrolchimiche e petrolifere

Un imprenditore della provincia di Varese, indagato per bancarotta fraudolenta aggravata, occultamento della documentazione contabile e autoriciclaggio, è stato arrestato e sottoposto ai domiciliari da militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Taranto che hanno eseguito un’ordinanza, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica jonica.

A suo carico anche il divieto temporaneo di esercitare l’attività di impresa per 12 mesi. Il provvedimento cautelare rappresenta l’epilogo di un’attività investigativa svolta su delega della Procura a seguito del fallimento, nel 2022, di una società a responsabilità limitata amministrata dall’imprenditore varesino e che operava nel settore della fabbricazione di macchine ed apparecchi per le industrie chimiche, petrolchimiche e petrolifere, la cui sede legale, nella fase prefallimentare, era stata trasferita da Tradate al capoluogo jonico.

Diversi gli indizi raccolti sull'imprenditore e altri cinque indagati, che ipotizzavano la distrazione fraudolenta dell’intero patrimonio aziendale dell’impresa sottoposta alla procedura concorsuale, del valore complessivo di circa 1 milione di euro, a favore di due società con sede in provincia di Varese, riconducibili di fatto allo stesso imprenditore.

Queste ultime, in particolare, avrebbero beneficiato illegittimamente delle disponibilità finanziarie, del patrimonio aziendale, dell’avviamento, nonché delle maestranze dell’azienda fallita ormai gravata dai debiti e non più in grado di operare in quanto “svuotata” delle proprie risorse.

In considerazione degli elementi raccolti nel corso delle indagini, l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro dell'azienda e delle quote sociali di una delle imprese beneficiarie del patrimonio della società fallita, nonché di un immobile, per un valore complessivo stimato di circa 400 mila euro. La società sequestrata è stata affidata ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Taranto.

 

 

 

(Pas/Adnkronos)