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Busto Arsizio | 19 luglio 2024, 09:00

Borgonovo a Busto contro il pensiero unico: «Non fermatevi agli slogan»

In tanti al Caravanseray nel parco Comerio per la presentazione di “Malefici”, l’ultimo libro dello scrittore e vicedirettore de La Verità. Si è parlato di guerra, pandemia, ambientalismo, ma pure di libertà di espressione («troppa in Italia») e fascismo

Borgonovo a Busto contro il pensiero unico: «Non fermatevi agli slogan»

«Le persone che si battono contro il pensiero unico sono tante, sempre di più. Stanno perlopiù tra i cosiddetti “comuni cittadini”, che poi tanto comuni non sono». Parola di Francesco Borgonovo. E tanti cittadini, ieri sera, hanno partecipato alla presentazione di “Malefici”, l’ultimo libro del giornalista e scrittore, al Caravanseray, all’interno del parco Comerio di Busto Arsizio.
«Questo tipo di eventi piace ai cittadini», ha sottolineato il consigliere comunale Matteo Sabba. «Gli spazi di libertà sono possibili – ha aggiunto Stefano Gussoni, che ha collaborato all’organizzazione dell’incontro –. Persone come Francesco ci invitano a non abbandonarci alla narrazione mainstream».
 
Poi la serata è entrata nel vivo, con le domande del giornalista e scrittore Marco Linari al vicedirettore de La Verità. Si è parlato di guerra, pandemia, ambientalismo e della difficoltà – secondo l’autore – di discutere di questi temi in un mondo dominato dal politicamente corretto.

La mancanza di una «risposta politica adeguata»

Per Borgonovo, sono tanti gli ambiti in cui il pensiero unico impera: «Abbiamo vissuto la pandemia, dove si è manifestato alla massima potenza – ci ha detto – ma anche con le guerre e più di recente con le questioni green». Il titolo completo del libro è “Malefici. Come rompere gli incantesimi del pensiero unico”. Ecco, come? «L’antidoto è semplice: occorre cercare di pensare con la propria testa, non fermarsi ai tre-quattro slogan che sentiamo ripetere, cercare di fermare il contesto propagandistico che poi è sempre lo stesso».

In questo senso la politica, secondo lo scrittore, non aiuta: «Il grande problema è che purtroppo tutti i partiti qualche inchino al pensiero unico devono farlo, motivo per cui spesso i cambiamenti richiesti dai cittadini non arrivano». Eppure le persone che si oppongono a una visione mainstream sarebbero sempre di più: «Purtroppo però non trovano la risposta politica adeguata».

La presentazione a Busto è arrivata nel giorno della rielezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea. Per Borgonovo lei è «una incarnazione del pensiero unico, la donna che ha creato il green deal, il simbolo dell’inesistenza dell’Unione europea e sarà colei che guiderà la battaglia contro le presunte fake-news, che in realtà è una stretta alla libertà d’espressione».

«In Italia troppa libertà d’espressione»

L’autore ha aperto la serata chiedendo ironicamente un minuto di silenzio per la conferma di von der Leyen.
Tanti gli spunti emersi nel corso della serata. Con punti di vista estranei al “pensiero unico”. Borgonovo ha sostenuto, per esempio, che «in Italia c’è troppa libertà d’opinione. Ogni stronzo si sente legittimato a scrivere la sua cazzata su Twitter. Non parlo di gente famosa, ma del vicino di casa che ripete quattro slogan che sente in televisione». A proposito di Russia, riscaldamento globale, vaccini, immigrazione.

«Non voglio tappare la bocca a nessuno – ha precisato – ma la libertà deve accompagnarsi alla responsabilità».
Anche i giornalisti «sono liberi di dire le cose che dicono tutti. Questo è il loro esercizio di libertà». E anche nel mondo del dissenso «c'è chi cerca conferme alle proprie opinioni ripetendo slogan».

Non poteva mancare una domanda sul fascismo. «Fascismo per la sinistra significa un uomo solo al comando che decide arbitrariamente di vita, limitazione delle libertà personali e alla stampa. Quante di queste cose abbiamo visto negli ultimi anni? Tutte – ha sostenuto Borgonovo –. Qualcuno degli antifascisti ha protestato?».

Riccardo Canetta

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