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Busto Arsizio | 17 luglio 2024, 23:50

Pnrr: lo Stato dà, lo Stato toglie. E la proposta del Pd infiamma

Il sindaco Antonelli: «Questa è solo una cosa politica e noi da politici rispondiamo». Il «paradosso» denunciato dal Partito democratico e la difesa del Governo da parte della maggioranza («Pensate alla formica e non all'elefante»)

Pnrr: lo Stato dà, lo Stato toglie. E la proposta del Pd infiamma

Il Pd con Cinzia Berutti auspica una coralità che non si è verificata, ieri sera in Commissione 1 a Busto, presieduta dal leghista Simone Orsi. Il fulcro era la richiesta al Ministero dell’Economia e delle Finanze «di rivalutare le disposizioni contenute nella bozza di decreto attuativo con le quali si stabilisce una diretta connessione proporzionale tra le risorse Pnrr assegnate al singolo ente e i tagli che si dovranno subire al proprio bilancio in parte corrente.

Il Ministero dell'Economia dà e toglie con la legge di bilanci: 250 milioni, i tagli agli enti locali per quest'anno. Ma da qui al 2028 taglierà oltre un miliardo di euro, sia a Comuni che Provincia. La metà dei tagli è misurata in base alle risorse assegnate via Pnrr. a ogni amministrazione Chi più ha prodotto, più può essere tagliato, dice il Pd. Tradotto a Busto, secondo Berutti: un milione e 516mila euro a Busto Arsizio. Questo - sostiene Berutti - mette in crisi lo spirito stesso dell'operazione ed è un «paradosso irragionevole», con l'impossibilità di gestire le opere dopo averle realizzate. Con una nota: i Comuni stanno investendo risorse aggiuntive.

Ecco perché si chiede di condividere il grido d'allarme Anci e Upi che viene considerato trasversale.

Ma non abbastanza. Gigi Farioli (Popolo, Riforme e Libertà) commenta: «Troppo spesso quando ci si incamera nei governi romani, i ministeri tendono a penalizzare sempre l'autonomia. Vedo con piacere la sollecitazione. Ho anche una speranza, che non essendo un decreto attuativo ma una bozza, il dibattito sia attento. Mi fa rabbia che a pagarne le conseguenze siano le amministrazioni più vicine al cittadino. Sarebbe importante qui vedere uscire un'indicazione unanime, con una bozza più rispettosa ai Comuni. Contro gli immeritori tagli verticali contro i più virtuosi».

Di qui l'invito a riflettere e far uscire un documento comune.

Non un'indicazione in discesa. Il consigliere FdI Massimo Rogora si è detto contrario: «È come se l'assessore Artusa dice che ci sono tagli da fare e noi ci mettiamo contro».

D'accordo con Rogora il sindaco Emanuele Antonelli: «Questa è solo una cosa politica, il Pd sta presentando questa mozione in ogni Comune. Noi vi rispondiamo da politici. Noi faremo un emendamento completamente sostitutivo. Io mi aspettavo mozioni su ben altre cose che hanno messo l'Italia in ginocchio, come il 110 con il governo Conte in cui eravate protagonisti». Il taglio del Comune di Busto consiste in circa 200mila euro, non che si sia contenti: ma quanti soldi sono arrivati, e cosa si può fare? Ecco perché il taglio non è tantissimo, dice il sindaco. Dito puntato contro il superbonus.

«E adesso vi lamentate che ci tolgono 200mila euro? Solo spot elettorali che paghiamo tutti». Busto ha preso tanto come Pnrr e dovrà contribuire. «Vi lamentate di una formica rispetto a un elefante che vi è passato davanti agli occhi e neanche vi siete accorti». L'emendamento verrà presentato in consiglio comunale.

Media in parte il consigliere Marco Lanza (Lista Antonelli sindaco), che condivide la riflessione di Farioli e anche quella del sindaco, «perché non condivido la strumentalizzazione politica... Ci asterremo oggi, parlando anche con il consigliere Roberto Ghidotti, auspicando che questa mozione sia ritirata». Insiste Antonelli: «Dovrei andare contro il Governo che ci taglia 200mila euro e ci ha dato un milione e 200mila euro in più per il Pnrr».

In sintonia con il sindaco e con Rogora, l'assessore Maurizio Artusa: «Questo Governo ha fatto un adeguamento pari a 144mila euro da qui al 2028, quindi il nostro bilancio segnerà +721 mila euro». Ma in realtà, con altri aspetti, si supera un milione. Ecco perché i tagli assumono un altro aspetto.

Cinzia Berutti replica con una riflessione a caldo: «Chi ha politicizzato l'intervento, sono quelli prima di me. Do anch'io alcune cifre. I tagli della bozza - e proprio perché bozza possiamo intervenire chiedendo di essere rivisti - per Busto sarebbero di 367mila euro circa nel 2024, poi di 368mila euro e 231mila, 230mila, 317mila nel 2028. Non sono importi eccessivi... mi ricordo però che nel presentare gli interventi del Pnrr il nostro sindaco ci ha detto che per il nostro Comune era un impegno gravoso di lavoro, oltre che finanziario. Io credo che quando ti tagliano i soldi si possono cercare soluzioni alternative».

La questione era stata affrontata oggi in giunta. Lo riconosce l'assessore Paola Reguzzoni: «Se la domanda è: al Comune piace che gli taglino un fondo, la risposta è no. Se la mozione dev'essere qualcosa di più di un atto pleonastico bisognerebbe parlare anche delle alternative. Il Paese del Bengodi non esiste. Questi non sono fondi a perdere e non lo scopriamo oggi. Che a farlo sia una forza politica quale il Pd che ha lanciato una guerra contro l'autonomia differenziata... Abbiamo un residuo fiscale che fa accapponare la pelle... dovrebbero darci indietro 10 milioni. Ma di che ca... stiamo parlando? Non l'ho fatta io la legge del 110. Sistemiamo la mozione, ma mi piacerebbe apertura dalla controparte».

Torna all'attacco Rogora: «Io non ho politicizzato niente. Vedo il mio amico che aveva una casa di m... e ora con il 110 oggi va in giro con una macchina bellissima, i 4 figli vanno a scuola aiutati da tutti i Comuni. Io mi alzo alle 5.30 per andare a lavorare e sono cosparso di tasse. Mi sono rotto le scatole. I soldi regalati portano solo brutto».

Ultima riflessione di Lanza, più a livello locale, chiude Antonelli: «Il Governo ci ha dato più di quanto sta togliendo. Gli aumenti che siamo costretti a fare non dipendono da questi 200mila euro». Risultato, non passa la mozione.

 

Ma. Lu.

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