Sociale - 17 luglio 2024, 12:48

Sport e solidarietà alle premiazioni di Vela Viva 15

La seconda edizione della veleggiata promossa su 7 bacini lacustri lombardi si è conclusa con una serata nel cortile di Palazzo Perabò, a Cerro di Laveno Mombello. Tra i premiati anche il timoniere più anziano e l’equipaggio più giovane, tutto femminile. Ma a vincere la competizione è stata soprattutto la solidarietà a sostegno del progetto Il Faro di Fondazione Giacomo Ascoli

I valori dello sport e della solidarietà al centro della serata che ha chiuso sabato 13 luglio la seconda edizione di Vela Viva 15. La veleggiata promossa dalla XV zona Fiv si è svolta quest’anno su sette laghi (oltre al Verbano anche Ceresio, Lario, Iseo, Viverone, Orta e Oasi dell’Airone Cenerino e, per la prima volta, all’Idroscalo di Milano. L’evento ha coinvolto decine di barche e centinaia di appassionati di vela che poi si sono dati appuntamento per le premiazioni nella splendida cornice di Palazzo Perabò, a Cerro di Laveno Mombello, accolti dal vicesindaco Fabio Bardelli, in una serata benefica il cui ricavato è destinato al progetto Il Faro di Fondazione Giacomo Ascoli.

«Quando mio figlio Giacomo si è ammalato a Varese non esisteva l’Oncoematologia pediatrica – ha ricordato Marco Ascoli, presidente della Fondazione – Negli ultimi 18 anni abbiamo lavorato per contribuire a formare medici, finanziare ricercatori e creare strutture e servizi per i bambini oncoematologici e per le loro famiglie. Oggi l’Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Del Ponte è un Day Center cui fanno riferimento bambini e adolescenti di Varese e provincia e da fuori provincia e che presto potranno contare sulle 3 nuove camere protette che abbiamo progettato e cofinanziato per poter ricoverare in tutta sicurezza anche i bambini più fragili. Contemporaneamente, nelle vicinanze degli ospedali, stiamo realizzando Il Faro, una struttura dove accogliere le famiglie dei bambini ricoverati e anche medici specializzandi e ricercatori che se ne prendono cura».

Sul grande schermo montato per l’occasione nel cortile di Palazzo Perabò si sono avvicendate le immagini del cantiere del Faro - i cui lavori per un valore di circa 2,5 milioni di euro, dovrebbero concludersi a fine settembre – quelle delle camere protette – quasi ultimate al 5° piano dell’ospedale Del Ponte – e quelle della veleggiata sul lago Maggiore e negli altri bacini coinvolti da Vela Viva 15.

«Siamo contenti di aver visto alla partenza barche che non avevano mai partecipato a una gara. Centinaia di appassionati sono stati coinvolti in una manifestazione ricca di valori sportivi e sociali», ha detto Davide Ponti, presidente della XV Zona Fiv, che con i suoi 52 circoli velici, 15 mila tesserati e due scuole di vela riconosciute, è una delle quattro zone veliche più importanti della Federazione italiana vela.

Assieme alla veleggiata sono stati promossi eventi creativi e storie di inclusione, dimostrazioni di soccorsi con i cani e momenti solidali, come la serata a sostegno di Fondazione Giacomo Ascoli in cui sono stati premiati i vincitori della competizione.
A cominciare dai primi a tagliare il traguardo: la Velina lumachina dell’Associazione velica Monvalle, presieduta da Valerio Giorgetti, che si è aggiudicata – quasi - l’intero podio. A guidare il team dei vincitori il timoniere Claudio Piozzi, classe 1940, vincitore anche dello speciale riconoscimento alla carriera. Tra i premiati anche il giovane equipaggio femminile del team Nisial dell’Associazione velica Alto Verbano e la Lega navale italiana di Meina, come circolo con più barche in acqua: ben 19.

c. s.