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Busto Arsizio | 16 luglio 2024, 08:00

Sacchi col chip, c’è chi dice no. Il sindaco di Gallarate: «Mai presi in considerazione»

Se a Busto fioccano le polemiche per i sacchi esposti in maniera non conforme e pertanto non raccolti da Agesp, per Cassani la tariffa puntuale «ci esporrebbe in modo importante all’abbandono ulteriore di rifiuti da parte chi per risparmiare uno o due euro l’anno decide di buttarli sotto i ponti o nei boschi»

Sacchi col chip, c’è chi dice no. Il sindaco di Gallarate: «Mai presi in considerazione»

Fioccano le polemiche per i sacchi esposti in maniera non conforme e pertanto non raccolti da Agesp. Sui social si moltiplicano di ora in ora le immagini dei marciapiedi occupati da montagne di sacchi abbandonati, dal centro alle periferie di Busto.
E le fotografie sono accompagnate dal malcontento dei cittadini, in particolare di chi rispetta le regole imposte dalla nuova raccolta puntuale – magari non condividendole fino in fondo – e si vede costretto ad assistere a questi spettacoli poco piacevoli.

Le proteste aumentano, ma indietro non si torna. Busto, come tante altre città, ha infatti scelto di puntare sulla tariffa puntuale. Diversamente, c’è chi di introdurre i sacchi “intelligenti” non ci pensa nemmeno.

È il caso della vicina Gallarate, a guida centrodestra al pari di Busto. La scorsa settimana, nel corso del “Caffè scorretto”, l’appuntamento live su Instagram del lunedì, il sindaco Andrea Cassani, rispondendo ai cittadini che si lamentavano per i rifiuti abbandonati da qualche incivile, lo ha detto chiaramente.

La spazzatura gettata per strada rappresenta «una piaga sociale, nonché uno dei motivi per cui non ho mai voluto nemmeno prendere in considerazione la possibilità di adottare la tariffa puntuale», ha detto in maniera netta Cassani. «Come abbiamo visto nei comuni limitrofi – ha aggiunto – già di partenza ha un costo leggermente superiore per tante famiglie, ma soprattutto andando a pagare in base a quello che si produce, ci esporrebbe in modo importante all’abbandono ulteriore di rifiuti da parte chi per risparmiare uno o due euro l’anno decide di buttarli sotto i ponti o nei boschi».
Insomma a Gallarate, almeno per i prossimi tre anni, di tariffa puntuale non se ne parla.

R.C.

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