Non solo Fumetti - 14 luglio 2024, 06:30

Marvel e Disney: E se Zio Paperone fosse diverso da come lo conosciamo?

What if e multiverso entrano nel mondo dei paperi. E niente sarà più come prima

Per la prima volta la Marvel Comics ha pubblicato la storia di un personaggio Disney. L’onore e l’onere sono toccati a Zio Paperone.

“Uncle Scrooge & the Infinity Dime”, negli Usa, è uscita il 19 giugno. Per celebrare questo “crossover editoriale” sono state previste ben 12 copertine variant dell’albo.


Copertine della storia “Zio Paperone e il decino dell’infinito”

La storia, che da noi è arrivata nel numero 3579 di Topolino con il titolo “Zio Paperone e il decino dell’infinito”, è stata sceneggiata Jason Aaron, un veterano della Marvel già autore di diverse storie del Punitore, degli Avengers, di Doctor Strange e di Thor. Per intenderci: è lui il creatore della saga della versione femminile di Thor, rievocata anche nel film del 2022 “Thor: Love & Thunder”.

Jason Aaron

La copertina dell’albo è invece di Alex Ross, già noto per aver realizzato le miniserie Marvels e Kingdom Come.

Alex Ross

La storia è stata disegnata da una squadra di italiani: Alessandro Pastrovicchio, Giada Perissinotto, il piemontese Paolo Mottura e i genovesi Vitale Mangiatordi e Francesco D’Ippolito.

Francesco D’Ippolito, Vitale Mangiatordi e Paolo Mottura

La narrazione, nella migliore tradizione “marvelliana” è incentrata sull’espediente del “What if…”, ovvero cosa succederebbe se cambiassimo anche solo un minimo dettaglio in una vicenda nota a tutti e già consolidata nell’immaginario collettivo?

La Marvel ha utilizzato varie volte questo artifizio narrativo con i supereroi, lo fa stavolta con Zio Paperone, modificando un evento all’interno della storia in cui lui è comparso per la prima volta (Christmas on Bear Mountain - 1947, in Italia Il Natale di Paperino sul Monte Orso – 1948). Nella vicenda originale un Paperone ancora molto simile allo Scrooge del Canto di Natale di Dickens (cui il suo creatore Carl Barks si ispirò per crearlo) chiede a Paperino di raggiungerlo in un luogo sperduto e lo sottopone a una prova di coraggio. 

 Il primo Paperone nella storia “Paperino e il Natale sul Monte Orso” del 1948

Il fatto che il nipote accetti la prova e la superi (sul come ci sarebbe da puntualizzare, l’equivoco è divertente) addolcisce in qualche modo il carattere del vecchio papero, dando il via a quell’evoluzione che lo porterà fino a noi, sempre avaro, ma estremamente simpatico.

Bene, cosa sarebbe accaduto se Paperino non fosse riuscito a raggiungere il Monte Orso? Come si sarebbe evoluta la storia di Paperone, cosa sarebbe cambiato nel suo carattere e nel rapporto con gli altri personaggi?

Ecco il “What if…” della Marvel che dà luogo a una storia straordinaria, particolarissima, in cui entra in gioco il concetto di “multiverso”, già adoperato in molte storie di supereroi e utilizzato per la prima volta nel mondo dei paperi disneyani.

Esistono infiniti universi, dimensioni parallele del tutto differenti dalla nostra, oppure del tutto simili con minime differenze. Per cui esistono infiniti Paperone, ognuno con la propria storia, ognuno con un nipote Paperino, con un deposito pieno di denaro e via dicendo.

Non faccio spoiler e mi limito a invitarvi a leggere, se non l’avete ancora fatto, una storia che entra di diritto (e scusate il gioco di parole) nella... storia, quantomeno in quella del fumetto contemporaneo.

Quello che è ormai certo è che “Zio Paperone e il decino dell’infinito” non è un esperimento, il mondo dei paperi e dei topi è destinato a interfacciarsi ancora con quello della Marvel, anche con i suoi personaggi, tant’è vero che è già stato annunciato per il prossimo settembre l’albo “What If…? Donald Duck Became Thor?” (E se…? Paperino diventasse Thor?).

Paperino diventa Thor

Di sicuro, a tempo debito, ne parleremo.

Noi ci rileggiamo, come al solito, la prossima settimana.

Thomas Pistoia