Varese - 12 luglio 2024, 18:12

«Ai Miogni mancano gli spazi: fondamentale un ampliamento, perché un nuovo carcere non si farà»

Il senatore PD Alessandro Alfieri ha visitato il carcere varesino qualche giorno dopo il suicidio di un 57enne: «Nonostante il sovraffollamento, problema comune a tutti i penitenziari italiani, la situazione qui è dignitosa. Manca invece lo spazio per luoghi che sono fondamentali per il recupero dei detenuti. L'ipotesi di un nuovo carcere è tramontata: spero che la battaglia per ampliare questo diventi bipartisan»

Alessandro Alfieri (a destra) insieme al consigliere comunale Giacomo Fisco

Carcere dei Miogni, c’è soprattutto un problema di spazi.

Lo denuncia il senatore del PD Alessandro Alfieri al termine di un giro effettuato nel pomeriggio di oggi all’interno del carcere varesino, ennesima tappa di un tour che i parlamentari democratici stanno effettuando negli istituti penitenziari della Penisola. Obbiettivo? Consegnare un report al Ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Varese è purtroppo salita alle cronache per aver messo l’ultimo anello alla catena dei suicidi dietro le sbarre: proprio ai Miogni pochi giorni fa un detenuto di 57 anni si è tolto la vita. Alfieri parte da questo: «Sono venuto per esprimere vicinanza e solidarietà, sia agli operatori che ai detenuti per la perdita di una vita umana, un qualcosa di tragico. Devo dire che ho trovato un carcere dignitoso, meglio sicuramente di altri, perché è una struttura più piccola e con detenuti fino a 5 anni, autori quindi di reati meno gravi».

I problemi però non mancano, a partire dal sovraffollamento: 100 i detenuti presenti, 53 la capienza ufficiale: «È una situazione purtroppo comune a tutte le altre carceri italiane - dichiara Alfieri - che si risolve con interventi mirati che favoriscano le pene alternative, in modo da allentare  la pressione. Ma qui a Varese la questione è secondaria rispetto a un’altra…».

 

Gli spazi, appunto: «Gli spazi sono sinonimo di dignità: se mancano viene meno anche quella nelle condizioni dei carcerati. Sono necessari per poter svolgere attività di studio, di insegnamento e di formazione, ma anche per lo svago, lo sport e per le cosiddette e attività dipartimentali, che aumentano le possibilità che i carcerati, quando escono, si trovino un lavoro».

«In passato - continua il senatore -  si era ragionato sull’ipotesi di trovare un luogo per un altro carcere e i Miogni erano stati di fatto dismessi. Ora questa ipotesi non c’è più e allora e allora si rende imprescindibile l’ampliamento, oltre a una messa in sicurezza a partire dal muro di cinta. L’amministrazione carceraria e quella comunale (presente oggi anche il consigliere Giacomo Fisco) stanno lavorando per trovare una soluzione. Vorremmo trovare la stessa attenzione da parte del Governo. Io sono contrario alla politica occhio non vede, cuore non duole: quella delle carceri è un’emergenza vera e bisogna metterci dentro la testa per capirlo. La battaglia dovrebbe essere bipartisan e spero che a quella per un ampliamento dei Miogni aderiscano tutti i parlamentari varesini».

F. Gan.