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Varese | 11 luglio 2024, 10:35

Suicidio in carcere, la Fp Cgil: «Sconfitta di tutti. A Varese sovraffollamento del 95%: 53 posti, ma i reclusi sono il doppio»

La presa di posizione dei sindacati dopo che un detenuto si è tolto la vita ai Miogni: «È grave che in un luogo sotto la responsabilità dello Stato dove dovrebbe essere garantita la massima sicurezza, non venga garantita in primis la vita»

Suicidio in carcere, la Fp Cgil: «Sconfitta di tutti. A Varese sovraffollamento del 95%: 53 posti, ma i reclusi sono il doppio»

Dopo il suicidio di un detenuto nel carcere dei Miogni, riceviamo e pubblichiamo la presa di posizione di Fp Cgil Varese e Lombardia.

Questa volta è la Lombardia a registrare, purtroppo, una nuova vittima del sistema carcerario. «Un detenuto si è suicidato presso il carcere cittadino e ora sono in corso le indagini della Procura della Repubblica. Esprimiamo tutto il nostro dispiacere e il nostro disagio per questa morte, un’ulteriore ferita per questo luogo che dovrebbe custodire, in senso ampio, tutte le persone al suo interno», afferma Gabriella Sierchio, segretaria generale della Fp Cgil Varese.

«Ormai non passa settimana che le carceri non perdano una vita umana, sia una persona ristretta o della Polizia Penitenziaria – denuncia Calogero Lo Presti, coordinatore Fp Cgil Lombardia -. Quello carcerario è un sistema sempre più precario e deficitario, incapace di intercettare le difficoltà delle persone, a partire da quelle più deboli».

«Quando succedono questi eventi estremi la perdita e la sconfitta sono di tutti. Ed è grave che in un luogo sotto la responsabilità dello Stato, un luogo dove dovrebbe essere garantita la massima sicurezza, non venga garantita in primis la vita», evidenziano Sierchio e Lo Presti.

Al carcere di Varese il sovraffollamento è del 95%: i posti regolamentari sono 53 ma attualmente è recluso quasi il doppio delle persone. Viceversa, le carenze tra gli organici sono croniche. «Cosa aspettano il Governo e l'Amministrazione Penitenziaria? La deriva del sistema carcerario è in atto da tanto, troppo tempo. Bisogna intervenire con urgenza, ponendo rimedio alle tante problematiche di questi luoghi di detenzione e di lavoro. Come Fp CGIL continuiamo a fare da sentinelle e a denunciare questa miopia e questo disinteresse da parte delle istituzioni preposte – attacca Lo Presti -. La situazione è gravissima e senza provvedimenti risolutivi diventerà incontrollabile. Lo temiamo e lo vogliamo scongiurare, lottando ogni giorno per il necessario cambio di rotta», rimarca Sierchio.

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