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Cronaca | 11 luglio 2024, 18:35

Castiglione Olona, prima dell'accoltellamento i due carabinieri avevano chiesto a una pattuglia di allontanarsi

Emergono nuovi dettagli dalla ricostruzione della Procura di Varese dopo l'aggressione della scorsa settimana. I due militari in carcere, che erano fuori servizio e senza ordini di impiego, dovranno rispondere oltre che di tentato omicidio, anche di rapine aggravate, sequestro di persona e porto abusivo di armi

(foto generica d'archivio)

(foto generica d'archivio)

Continuano le indagini sull'accoltellamento di uno straniero nella notte tra il 5 e il 6 luglio scorsi a Castiglione Olona. Aggressione per la quale sono sotto indagine due carabinieri, accusati di aver ferito gravemente l'uomo - ancora non identificato - mentre si trovavano fuori servizio e senza ordini di impiego.

Sui fatti, ancora con tanti punti interrogativi, emergono nuovi dettagli, tra questi il fatto che i due militari risultano aver allontanato prima dell'aggressione una pattuglia di colleghi e che dovranno rispondere anche di rapina e sequestro di persona. A renderli noti è la Procura di Varese in un comunicato a firma del procuratore capo Antonio Gustapane diffuso nel tardo pomeriggio di oggi.

«Nella giornata di ieri 10 luglio - si legge nella nota - il gip del Tribunale di Varese Marcello Buffa, all'esito dell'udienza di convalida del fermo disposto nei confronti di due carabinieri, non ha convalidato il fermo ma ha disposto per entrambi la misura cautelare della custodia in carcere in ordine ai reati di tentato omicidio, rapine aggravate, sequestro di persona e porto abusivo di armi».

Da quanto emerso sino ad ora dalle indagini coordinate dal Procuratore e dai due componenti del gruppo Tutela delle Istituzioni «i due militari, nella serata del 5 luglio scorso- si legge nella ricostruzione svolta dalla Procura varesina - liberi dal servizio ed in assenza di un ordine d'impiego, avrebbero chiesto poche ore prima dell'aggressione ad una pattuglia della Stazione Carabinieri di Castiglione Olona, in servizio in quel territorio, di allontanarsi per evitare di far scoprire la loro presenza simulata in zona, apparentemente finalizzata ad accertare l'esistenza di possibili bivacchi o di spacciatori di sostanze stupefacenti nelle adiacenti zone boschive».

«Si deve evidenziare - precisa la Procura - che quanto accaduto appare totalmente estraneo alle procedure previste ed attuate dall'Arma dei Carabinieri nell'ambito del settore della prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio nei boschi, unitamente agli Squadroni Cacciatori impiegati da oltre un anno nella Provincia di Varese: e difatti l'Arma ha già sospeso dal servizio i militari coinvolti».

«La Procura ringrazia l'Arma per la celerità e la precisione degli accertamenti svolti nell'immediatezza dei fatti, che hanno permesso di eseguire con estrema tempestività i provvedimenti restrittivi a carico dei due militari» conclude la note del procuratore Gustapane.

Redazione

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