Territorio - 10 luglio 2024, 17:01

FOTO - A Ponte Tresa la rotonda "Fiamme Gialle d'Italia"

Alla cerimonia, che ha avuto inizio con la rassegna del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Varese, Generale di Brigata Crescenzo Sciaraffa, hanno presenziato i rappresentanti delle Autorità civili e militari della Provincia di Varese. Il sindaco Mastromarino: «La storia di Lavena non può prescindere da quella della Fiamme Gialle»

Nella mattinata odierna si è svolta la cerimonia di intitolazione della rotonda sita in Lavena Ponte Tresa (VA), via Colombo, angolo via Zoni, in “Rotonda Fiamme Gialle d’Italia”. 

L’intitolazione, con lo scopo di onorare l’operato della Guardia di Finanza, impegnato costantemente nella prevenzione e nel contrasto dell’illegalità economico-finanziaria e celebrare il 250° anniversario della fondazione del Corpo, è testimonianza del profondo legame tra la comunità locale e le Fiamme Gialle.

Alla cerimonia, che ha avuto inizio con la rassegna del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Varese, Generale di Brigata Crescenzo Sciaraffa, hanno presenziato i rappresentanti delle Autorità civili e militari della Provincia di Varese.

Dopo un’emozionante “Alzabandiera”, sono intervenuti il Sindaco di Lavena Ponte Tresa, Arch. Massimo Mastromarino, ed il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Varese, che ha evidenziato come l’intitolanda rotonda costituisca un dono e una metafora di unione per le future generazioni, rappresentate nell’occasione da Lara e Camilla, figlie di militari del Corpo che, quotidianamente, prestano il loro servizio presso il vicino valico di confine con la Confederazione Elvetica.

Si è proceduto poi allo scoprimento della targa, a cura la madrina della cerimonia, sig.na Chiara Nobili, figlia del Luogotenente Marco Nobili già in forza alla Compagnia Guardia di Finanza di Luino, venuto a mancare nel 2018 ed alla benedizione della rotonda, a cura del Parroco di Brusimpiano, Don Nicolò Casoni.

Infine, a coronamento di una splendida giornata di festa, a testimonianza del profondo legale che lega il Corpo e il tessuto sociale di Lavena Ponte Tresa, Lara e Camilla, hanno letto il pensiero riportato sulla stele commemorativa del fatto d’armi avvenuto sul ponte di Brazzano sul fiume Judrio, la notte del 23 maggio del 1915, in cui le Fiamme Gialle sono definite come “…vedette insonni del confine, le più avanzate, le più sole, sempre, perché questo è il comando, il giuramento, il premio”, lanciando nel cielo alcuni palloncini tricolore.

La manifestazione si è conclusa con un brindisi augurale tra gli invitati. 

Il discorso del sindaco di Lavena Ponte Tresa Massimo Mastromarino:

Perché intitolare una Rotonda alle Fiamme Gialle d’Italia? Lavena Ponte Tresa, ha già voluto ricordare negli anni trascorsi la Guardia di Finanza, intitolando il 3 giugno del 2018 al giovanissimo Sebastiano Mannu, finanziere in forza al valico di Ponte Tresa, morto per la patria l’8 dicembre 1918, il piazzale doganale, e il 21 settembre 1996, un tratto del nostro lungolago alle Fiamme Gialle d’Italia.

Due Luoghi emblematici della “Frontiera”, che contraddistingue il Comune di Lavena Ponte Tresa. Nel nostro Comune erano inoltre presenti ben tre Caserme: la Caserma Luigi Moi, costruita negli anni ’60 e dismessa solo nel 2012, che ha accolto molti giovani militari del Corpo, molti di loro divenuti in seguito cittadini attivi e protagonisti della vita della nostra Comunità (di cui Chiara Nobili, madrina di questo evento, ne è testimone vivente). Oggi la nostra Amministrazione si sta adoperando assieme alla Agenzia del Demanio affinché la caserma possa essere riconvertita per accogliere funzioni di interesse per la collettività; la più antica Caserma dl Lavena, a presidio della linea di confine sullo Stretto; la Tenenza di Ponte Tresa, in servizio sul vecchio ponte doganale.

Perché, se Lavena Ponte Tresa è un paese sul Confine, non possiamo scindere la Sua storia da quella della Guardia di Finanza.

Nel binomio “Frontiera — Confine” si svolge la storia del Comune di Lavena Ponte Tresa e della Guardia di Finanza nei nostri territori. Per questo motivo abbiamo convintamente voluto intitolare questa rotonda, questa porta di ingresso al nostro Comune, alla Frontiera e al Confine, alle Fiamme Gialle d’ Italia - ringrazio qui il gruppo Bennet Spa e la Famiglia Sazzani, che hanno concretamente organizzato con Noi questo evento. 

Intitolare questa rotonda significa per Noi ricordare quelle vicissitudini allorché la nostra storia e quella della Guardia di Finanza hanno cammlnato insieme. Come, ad esempio, durante i drammatici anni della Repubblica Sociale Itallana, nel periodo della zona militare lungo il confine italo-svizzero denominata “Zona Chiusa”, e ancora prima, nei gioiTll tra 1’8 settembre 1943 e la fine di ottobre dello stesso anno, nel tratto di frontiera compreso tra Biviglione e Ponte Tresa quando attraversarono il confine oltre 8.000 persone.

Grazie alle disposizioni del Maresclallo capo Romeo Casalvieri, comandante della Tenenza di Ponte Tresa, la Guardia di Finanza in quei drammatici momenti, unico corpo militare presente, non ebbe paura della reazione tedesca e non si oppose a quella “fiumana” (come l’ha definita lo storico Fuselli, nel suo libro “G/i eroi del Ceresio”) che trovarono la salvezza oltre confine.

C’era una frontiera da presldiare, ma c’era prima di tutto un confine tra essere Uomini e No. I nostri finanzieri restarono umani. E ancora, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, gli anni del contrabbando, degli spalloni, della crescita vertiginosa sociale ed economica della zona di frontiera, i finanzieri, anche a costo della vita, difesero il confine tra la legalità e l’illegalità, nel rispetto delle regole sancite dall’ordinamento dello Stato Italiano.

Non posso non ricordare gli anni della Pandemia, la frontiera chiusa dal 8 marzo al 15 giugno 2020 e dal 04 novembre al 02 giugno 2021 quando era necessario proteggere e tutelare una intera nazione, e la salute dei suoi cittadini. Il reparto operativo alla dogana di Ponte Tresa, guidato dal Luogotenente Parafioriti, nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari, non mancò mai di ascoltare e seguire i dlversi casi umani e le problematiche di chi si trovava a vivere momentaneamente al di là della frontlera. Anche in quei momenti c’era un confine tra l’essere semplici esecutori di ordini e disposizioni o militari vicini alla gente.

Per ultima, ma non meno importante, una tematica che ci sta particolarmente a cuore. Nei comuni di frontiera il Gioco d’Azzardo Patologico ha raggiunto numeri preoccupanti. A Lavena Ponte Tresa si giocano ogni anno circa 30 milioni di euro e se ne perdono 5 milioni. I nostri comuni con una regolamentazione coraggiosa — lo sa bene il Sindaco Pinuccia Mandelli, Presidente del Piano di Zona - hanno limitato gli orari del gioco. Ma tale limitazione è efficace solo attraverso un continuo e attento controllo, che la Guardia di Finanza ha dispiegato incessantemente e con lusinghieri risultati in questo ultimo periodo.

C’è un confine tra il libero arbitrio e la tutela della persona, che insieme dobbiamo proteggere. Queste sono le motivazioni, profonde, che oggi ci portano a intitolare alle Fiamme Gialle d’Italia, questa porta di ingresso alla Frontiera. Queste sono le motivazioni che hanno portato il Conslglio Comunale nella seduta del 29 Aprile 2024 a conferire al “Corpo della Guardia di Finanza” la cittadinanza onoraria del Comune di Lavena Ponte Tresa, consapevoli del legame che ci unisce e del sentimento di gratitudine che proviamo verso gli Uomini e le Donne che hanno difeso e protetto negli anni questo Confine.

 

Redazione