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Meteo e ambiente | 09 luglio 2024, 13:03

Goletta dei Laghi boccia la sponda varesina del lago Maggiore: cinque punti su sei oltre i limiti di inquinamento

Presentati i dati sul monitoraggio della campagna di Legambiente sullo stato di salute dei bacini lacustri: nell’area lombarda del Verbano l’unico punto a risultare entro i limiti di legge è quello in corrispondenza dello scarico della terrazza di Piazza Garibaldi a Luino

Goletta dei Laghi boccia la sponda varesina del lago Maggiore: cinque punti su sei oltre i limiti di inquinamento

Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente che monitora lo stato di salute dei bacini lacustri italiani, scatta la fotografia della sponda varesina del lago Maggiore. La situazione non è rassicurante: su sei punti campionati, ben cinque mostrano valori oltre i limiti. Tre risultano fortemente inquinati – si tratta delle foci dei torrenti Acqua Negra e Boesio e il canale a Sesto Calende - e due inquinati - torrenti Bardello e del fiume Tresa. L’unico punto a risultare entro i limiti di legge è quello in cui l’acqua è stata prelevata al lago, in corrispondenza dello scarico della terrazza di Piazza Garibaldi a Luino. Qui i valori sono entro i limiti e sono anche migliorati rispetto al 2023 quando lo stesso sito era risultato inquinato. 

Rispetto ai monitoraggi 2024 effettuati da Goletta dei Laghi, quest’anno osservato speciale è il torrente Boesio a Laveno-Mombello. Un punto storicamente critico dove Legambiente ha deciso di ripetere i prelievi anche nei mesi che precedono il passaggio di Goletta dei Laghi, ossia marzo, aprile e maggio. Il risultato delle analisi effettuate in questi mesi mostra criticità costanti con quelle effettuate a giugno, e negli anni passati, ossia di forte inquinamento, le cui cause devono essere indagate da chi di competenza. 

I risultati dei monitoraggi sono stati presentati questa mattina da Legambiente nella conferenza stampa organizzata a Laveno-Mombello, a cui hanno partecipato Emilio Bianco, portavoce Goletta dei Laghi, Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia, Rosario Di Leo del circolo Legambiente Valcuvia e Valli del Luinese e Valentina Minazzi, coordinatrice dei circoli Legambiente della provincia di Varese. La tappa di Goletta dei Laghi è l’ultima in Lombardia, e a breve la campagna si appresta ad arrivare in Piemonte.  

«Anche quest’anno rilanciamo lo stesso appello di un anno fa, per migliorare lo stato di salute del lago Maggiore che da troppi anni presenta diverse criticità bisogna agire subito - dichiara Emilio Bianco, portavoce Goletta dei Laghi di Legambiente - Sul lago Maggiore bisognerebbe implementare misure efficaci e strutturali che siano in grado di promuovere il benessere della popolazione e la salute dell’ecosistema lacustre». 

«La situazione dei nostri campionamenti continua a riproporre sempre le stesse criticità - commenta Valentina Minazzi, coordinatrice dei circoli Legambiente della provincia di Varese - Negli ultimi due anni ci siamo chiesti se fosse il livello basso delle acque a influire negativamente sulle concentrazioni di inquinanti, quest’anno invece ci dovremmo chiedere se sia la stagione così piovosa ad aver messo in difficoltà la tenuta dei depuratori. In ogni caso, qualsiasi siano le condizioni metereologiche, la nostra fotografia estiva rimane uguale. Fa eccezione il prelievo a Luino, finalmente risultato entro i limiti, una circostanza probabilmente dovuta agli importanti investimenti e lavori sulla rete fognaria. Ci auguriamo che questo sia finalmente un esempio di una criticità risolta e che soprattutto sia un punto di partenza per affrontare le altre situazioni problematiche. Noi continueremo a tenere alta l’attenzione sui siti che conosciamo bene e a cercare nuovi punti critici da monitorare come quello a Sesto Calende, individuato grazie al nostro circolo locale e che difatti si è rilevato fortemente inquinato».  

Il 13 giugno i volontari e le volontarie di Legambiente hanno campionato sei punti sulla sponda lombarda del lago Maggiore. Il solo punto dove l’acqua è stata prelevata nel lago, nello specifico in corrispondenza dello scarico della terrazza a Piazza Garibaldi a Luino, è l'unico risultato entro i limiti di legge, mentre lo scorso anno era risultato inquinato. Nell’ultimo monitoraggio di Goletta dei Laghi, altri due punti sono risultati inquinati: la foce del fiume Tresa a Germignaga e la foce del torrente Bardello a Brebbia, entrambe in provincia di Varese. Il primo era risultato entro i limiti lo scorso anno, mentre il secondo era risultato fortemente inquinato. Le tre foci rimanenti sono risultate fortemente inquinate: la foce del torrente Boesio a Laveno-Mombello, la foce del torrente Acqua Negra a Ispra e il canale di scarico presso la spiaggetta a Sesto Calende, in località Lisanza. Le prime due erano risultate fortemente inquinate anche nel 2023, mentre l'ultima - il canale di scarico a Sesto Calende - è un nuovo punto inserito nel monitoraggio di quest'anno. Il cartello di divieto di balneazione è stato notato da volontari e volontarie solo alla foce del fiume Tresa. 

Osservato speciale il torrente Boesio a Laveno Mombello. Quest’anno il monitoraggio dei tecnici e delle tecniche di Goletta dei Laghi si arricchisce con gli “osservati speciali”, ossia i punti storicamente critici per i quali Legambiente ha deciso di affiancare la sensibilità e attenzione delle autorità ed enti competenti, ripetendo i prelievi anche nei mesi che precedono il passaggio della campagna, a supporto della fotografia scattata nei mesi estivi. Per la Lombardia l’osservato speciale è il torrente Boesio, a Laveno Mombello, per il quale anche i prelievi di marzo, aprile e maggio hanno confermato le criticità rilevate nel mese di giugno e cronicamente, di fatto, negli anni passati. Da troppi anni perdura una situazione di forte inquinamento del torrente, le cui cause devono essere indagate da chi ci competenza. 

Quest’anno ricorrono i trent’anni della Legge Galli che, nel 1994, rivoluzionò l'organizzazione del servizio idrico integrato, prevendendo una gestione unitaria e integrata per l’insieme dei servizi di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue. È proprio quest’ultima la parte del ciclo su cui si concentrano le campagne di Goletta Verde e Goletta dei Laghi. La depurazione resta uno dei tasti dolenti nel nostro Paese, con 910 agglomerati per i quali sono state rilevate situazioni di non conformità ai requisiti della Direttiva sulle acque reflue. Secondo gli ultimi dati disponibili del MASE del dicembre 2023 in Lombardia ci sono ancora 127 agglomerati in procedura di infrazione, secondo la valutazione di conformità espressa dalla Commissione Europea.  

Il monitoraggio scientifico. I prelievi di Goletta dei laghi vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).  

È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo. 

Redazione

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